L’ultimo bilancio dell’Atalanta, prima panoramica sui dati fondamentali. E un commento, tra Europa e plusvalenze

scheda. Approfondimento e commento

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E’ stato reso pubblico l’ultimo bilancio dell’Atalanta, chiuso lo scorso 30 giugno. Qui una prima panoramica dei dati fondamentali, che hanno portato alla chiusura con l’8° utile consecutivo. A seguire, un commento. Nei prossimi giorni, su Corner, pubblicheremo un’analisi dettagliata a puntate sullo stato di salute dei conti societari, confrontando voce per voce con gli esercizi precedenti.

L’ Atalanta ha eguagliato il Napoli: la società bergamasca ha chiuso il bilancio in utile per l’ottava volta consecutiva, pareggiando il primato fatto segnare dal club partenopeo dall’esercizio 2006/07 al 2013/14. In quell’arco di tempo però la società campana non andò oltre un massimo di 20,2 milioni di euro annui e complessivamente negli otto anni realizzò un profitto di 70,8 milioni di euro. Per l’Atalanta invece l’utile totale di questi sette anni e mezzo - complice il passaggio dall’anno solare (dal 1° gennaio al 31 dicembre) all’anno sportivo (dal 1° luglio al 30 giugno successivo) che ha richiesto un anno fa l’impiego di un bilancio semestrale per il passaggio di testimone - è di 179,3 milioni di euro, grazie anche ad un picco fatto segnare nel 2020, superiore ai 51,7 milioni di euro.

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Negli ultimi dodici mesi l’utile dell’Atalanta è stato di 3.846.558 euro, pochi rispetto agli 11,1 milioni del bilancio (semestrale) precedente e soprattutto ai 35,2 milioni di euro del precedente bilancio annuale, quello del 2021. Quell’esercizio però beneficiava dell’approdo agli ottavi di Champions League e del 3° posto in campionato.