L’Atalanta e i biglietti di Champions: ok i ribassi, ma qual è il prezzo «giusto»? I dati: così vendono le società europee

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I n attesa del ritorno del calcio giocato, continua a tenere banco la questione dei prezzi dei biglietti. La settimana scorsa avevamo abbiamo pubblicato la prima puntata della nostra inchiesta mettendo a confronto i prezzi praticati quest’anno dall’Atalanta con quelli pre Covid (leggila QUI ), oltre che con quelli applicati dalle altre società italiane più importanti. Di questo tema ha parlato anche Luca Percassi, nell’intervista concessa su L’Eco di Bergamo di lunedì 11 ottobre, di cui potete trovare un estratto QUI . L’Amministratore delegato dell’Atalanta ha precisato che il club ha «rivisto la politica dei biglietti. I fatti, nonostante i prezzi fossero più bassi di quelli delle altre squadre di Champions, ci hanno detto che le scelte in alcuni casi non erano corrette, quindi interveniamo». Nell’attesa, vediamo come si comporta un campione delle società che disputano la Champions League in questa stagione.

La retromarcia del Milan

Di un ripensamento è stato protagonista anche il Milan, complice la protesta sollevata dai tifosi dopo la comunicazione delle tariffe per la gara casalinga con l’Atletico Madrid. I rossoneri non giocavano in Champions League dall’edizione 2013/14 e quest’astinenza ha portato la dirigenza a credere che i tifosi sarebbero stati disposti a pagare ogni cifra pur di riabbracciare la propria squadra sul palcoscenico principale.