Il calciomercato: la distanza tra finte notizie e la realtà dei bilanci. E quelle regole che l’Atalanta rispetta già

scheda. L’approfondimento di Enrico Mazza

Lettura 5 min.

P atrick Dorgu, Leonardo Balerdi, Giovanni Simeone, Tijjani Noslin, Nordi Mukiele, Marco Brescianini, Pascal Struijk, Arouna Sangante, Martin Erlic, Daniel Maldini, Jordan James , Orri Oscarsson, Maxence Lacroix, Lameck Banda, Nicola Zaniolo. Una manciata di settimane dal fischio finale di Atalanta-Fiorentina e questi sono solo alcuni dei tanti nomi che risulterebbero oggetto di interesse dell’Atalanta. Nulla di cui meravigliarsi comunque, il club bergamasco si muove ormai a 360 gradi nel panorama internazionale con un attività di scouting capillare ed è normale che vi sia una lista nutrita di potenziali acquisti. Sappiamo quanto sia importante la fase di acquisto non solo in sede tecnica ma anche di bilancio: è importante non sopravvalutare un calciatore, stabilire una durata contrattuale in linea con le prospettive e con l’età anagrafica e naturalmente con emolumenti che non disturbino l’equilibrio del monte ingaggi, quindi è strategico ampliare la scelta a disposizione per poter scartare ciò che non risponde a questi requisiti e concentrare gli sforzi sulle migliori opportunità. Quello che veramente non ci convince è il racconto del calciomercato, un racconto scritto dai media nazionali con molta enfasi su potenziali acquisti. Ad ogni squadra metropolitana vengono associati nomi altisonanti o, se non lo sono, li si fa diventare pur di lasciare al lettore il sogno di vedere indossare la maglia del club al campione chiacchierato, sognare non è un peccato se non fosse che nell’arco di pochi giorni i nomi si alternano con evidenti contraddizioni ma soprattutto quasi mai si tengono in considerazione o si affrontano quelle che sono le vere regole del mercato, in primis quelle che impongono alle società il rispetto dell’equilibrio finanziario. Vediamole dunque queste regole per poter affrontare con un certo raziocinio le settimane calde che ci attendono.

La sostenibilità finanziaria

Nel 2016 la Figc aveva introdotto l’indice di liquidità come fattore di controllo basato sulla disponibilità finanziaria a breve, in pratica il rapporto tra tutti i crediti ed i debiti a breve non doveva essere inferiore allo 0,60 e a crescere fino allo 0,80, questa misura durante il 2023 ha trovato efficacia nella campagna acquisti e non più nell’iscrizione ai campionati.