U na delle ragioni del mercato asfittico di queste settimane è la norma emanata lo scorso 17 maggio dal Consiglio Federale in materia di tesseramenti per la stagione sportiva 2021/22 e le seguenti. Tra le diverse regole approvate quel giorno quella a cui ci riferiamo è indicata al punto 18 ed è relativa al costo del personale sportivo dei club di Serie A e B. La nuova disposizione regolamentare stabilisce che nel caso il costo dei compensi lordi – fissi e variabili – dei tesserati, dei dipendenti e dei collaboratori addetti al settore sportivo per il periodo 2021/22 superi il monte contrattuale dato dai contratti pluriennali in essere per il 2021/22 e dai contratti scaduti al 30 giugno di quest’anno, i club debbano prestare una garanzia integrativa a copertura integrale dell’eccedenza. In parole povere se un club di A o di B sta per spendere nel 2021/22 per il personale più di quanto ha scucito per questa voce nel 2020/21 deve presentare una fideiussione che copra la differenza. In tal modo quindi si vuole evitare che le società sostengano costi esagerati senza che abbiano le risorse per affrontarli, a differenza di quanto accaduto nelle ultime annate. Ma vale per tutte? No, e vediamo in questo approfondimento perché no.