Gli stadi (e l’Atalanta) in controtendenza positiva rispetto alle tv: cosa significano i 15.200 abbonamenti del Gewiss

scheda. L’approfondimento di Enrico Mazza

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L’ approfondimento sugli abbonamenti che state per leggere era stato programmato da tempo per la data odierna, si prevedeva di commentare come stesse andando la vendita libera e quale livello si sarebbe potuto raggiungere da qui all’inizio del campionato. Invece, niente di tutto questo, nella sola giornata di sabato 3 agosto le vendite sono iniziate ed anche concluse. 15.200 tessere e abbonamenti esauriti in uno stadio non esaurito, questa l’estrema sintesi. Ma riavvolgiamo il nastro dall’inizio ed analizziamo lo scenario anche a livello nazionale. Come abbiamo già più volte avuto modo di affermare la presenza di pubblico negli stadi italiani ha registrato negli ultimi anni numeri incoraggianti dopo anni di cali, nella stagione scorsa si è toccato un numero tondo e simbolico, 30.000 spettatori medi a partita. Tutto parte dalla campagna abbonamenti, gli uffici marketing delle varie società non brillano certo per iniziative e fantasia ma almeno la politica dei prezzi è stata rispettosa delle esigenze dei tifosi e gli aumenti sono stati davvero molto contenuti o nulli. Un panorama consolatorio per il pubblico rispetto a quanto succede nei listini delle pay-tv che infatti segnano il passo per non dire peggio nel numero degli abbonati. Nella tabella in grafica abbiamo riportato per le prime 10 squadre del campionato passato il cosiddetto prezzo base, vale a dire la tariffa in vendita libera nella curva di casa.