N el precedente approfondimento che potete leggere QUI ci siamo occupati delle campagne abbonamenti dal punto di vista dei prezzi riflettendo su una relativa stabilità degli stessi. Ora ci occupiamo dei risultati di vendita registrati che dovrebbero essere il primo segnale della fidelizzazione dei tifosi verso i rispettivi club. Concedeteci prima una premessa sugli slogan pubblicitari, in passato al primo posto era la passione dei tifosi, specie nelle curve, ad essere messa in evidenza, poi si è passati alle immagini familiari, spesso padre e figlio, quest’anno senza troppe reticenze si è indugiato nel sentimentalismo. “E’ l’amore che ci guida” è stato l’appello ai tifosi viola a riempire un Franchi in fase di ristrutturazione, “Straordinaria” è stata veramente la campagna del Genoa, il romanesco “Nun se po’ spiegà” racconta molto bene il rapporto d’amore dei romanisti con la squadra giallorossa mentre l’Atalanta con il suo “Ci vediamo a casa” ha spiegato bene come il Gewiss Stadium sia il rifugio sentimentale dei tifosi bergamaschi. Grandi intenzioni a parole che non sempre vengono rispettate nei fatti visto che almeno 4 squadre, Inter-Milan-Roma-Atalanta, hanno deciso di contingentare il numero massimo di abbonamenti, scelta che abbiamo commentato nella precedente puntata.