P are un’assurdità, ma per le società calcistiche la conquista di un trofeo rischia di tradursi in un bagno di sangue, a causa dei premi che vanno riconosciuti ai calciatori e allo staff tecnico. Quando l’Inter conquistò il triplete, nel 2010, cioè vinse nell’arco di un mese Champions League, scudetto e Coppa Italia, la società nerazzurra fu chiamata a pagare ai tesserati premi per 50,8 milioni di euro che moltiplicarono la perdita del bilancio 2009/10, facendo arrivare il rosso a 69 milioni di euro. La conquista dell’Europa League e la finale di Coppa Italia, oltre al quarto posto in Serie A, hanno fatto impennare i premi pagati dall’Atalanta: nel bilancio della stagione 2023/24 figurano infatti premi legati ai risultati sportivi per 19.308.960 euro. Nel bilancio precedente il loro valore era di 8.947.000 euro mentre nel bilancio 2021, relativo a quell’anno solare, furono di appena 3,7 milioni di euro. Grazie ai premi, per la prima volta il costo del personale tesserato del club bergamasco ha superato i 100 milioni di euro, raggiungendo 105.771.701 euro, oltre 28,4 milioni di euro in più rispetto alla stagione 2022/23. Stracciato anche il record societario precedente, fatto segnare nel bilancio 2021 con 82,4 milioni di euro.