Atalanta, come funziona la nuova Champions. E i soldi che vale: 47,6 milioni (perdendole tutte)

scheda. L’approfondimento di Giovanni Cortinovis

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I l cambio di regolamento della Champions League, con l’allargamento della prima fase da 32 a 36 squadre e l’introduzione di un girone unico, comporta anche uno stravolgimento dei compensi monetari previsti per le squadre partecipanti. Di conseguenza i ricavi dell’Atalanta per la sua quarta partecipazione alla coppa dalle grandi orecchie saranno differenti da quelli delle precedenti apparizioni. A tal proposito la Uefa ha emesso una circolare apposita, la numero 13 del 22 marzo costituita da 13 pagine e intitolata “Distribuzione ai club della Uefa Champions League, Uefa Europa League, Uefa Conference League e Uefa Super Cup per il ciclo 2024-27. Pagamenti per le fasi di qualificazione. Pagamenti di solidarietà per i club non partecipanti”. Il documento sottolinea l’approvazione da parte del Comitato Esecutivo Uefa del sistema di distribuzione per il prossimo triennio. Il reddito complessivo delle quattro competizioni è di 4,4 miliardi di euro annui, da cui vanno dedotti 387 milioni di euro per coprire le spese organizzative e amministrative delle competizioni. Un ulteriore 3 per cento, pari a 132 milioni di euro, finisce alle società che disputano solo i round di qualificazione, e un altro 7 per cento (308 milioni di euro) spetta ai club che non partecipano ai tornei. Inoltre 22 milioni di euro servono per i pagamenti dei premi della Champions League femminile e 3 milioni di euro per la Youth League. Restano quindi 3,548 miliardi di euro, ma solo il 93,5 per cento verrà distribuito tra i club partecipanti. Il restante 6,5 per cento, equivalente a 230,6 milioni di euro, resterà all’Uefa per l’intero movimento calcistico continentale. Detratto anche questo importo, rimangono 3,317 miliardi di euro, a fronte dei 2,732 miliardi di euro della stagione sportiva 2023/24. L’incremento è quindi superiore al 21 per cento.