A nche se il calendario non permetterebbe di evadere dal calcio giocato vogliamo tornare a fare qualche riflessione su quanto accaduto nella sessione estiva di calciomercato. Analizziamo quindi un tema che è stato ricorrente in molte squadre: il prestito annuale di un calciatore che si trasforma in acquisizione definitiva alla scadenza al verificarsi di determinate condizioni. È una prassi che ha utilizzato molto l’Atalanta con Zaniolo, Brescianini, Samardzic, Kossounou così come molte altre squadre. Proviamo a spiegare cosa implica questa prassi per il bilancio di una società sportiva: quando si stipula un prestito entrano nella componente passiva del conto economico lo stipendio del calciatore e il costo del prestito se oneroso mentre solo al momento dell’acquisizione definitiva il giocatore comincerà ad essere ammortizzato con le quote annuali di ammortamento che graveranno anch’esse sui costi di bilancio. Si può quindi affermare che questa formula permette alle società di rinviare di 1 anno l’appesantimento del conto economico oltre che di verificare l’inserimento del calciatore nella rosa. Su questo però va aperto un distinguo: esistono in circolazione obblighi di riscatto che sono mascherati in opzione solo per avvantaggiarsi di questo differimento temporale ma in realtà le condizioni sono così facili da realizzarsi che si tratta di facoltà solo in teoria, mentre nella pratica è un vero obbligo. Le leggi di bilancio prevedono, anche per altri settori, che quando un evento da incerto diventa certo deve trovare evidenza nelle poste di bilancio ma ovviamente non è facile districarsi in tutti gli accordi tra società. Proviamo, con tutte le difficoltà del caso, ad analizzare la situazione in casa Atalanta.