
Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 03 Aprile 2025
«Zone rosse, è positivo il primo bilancio». Sono un migliaio i controllati in un mese
SICUREZZA. Il prefetto: «È un provvedimento che contrasta il crimine, non la marginalità: non risolve tutti i problemi». Sono 25 gli «allontanati». «In quelle aree i reati sono calati, ma preoccupa la diffusione di coltelli e di spacciatori».

«Il primo bilancio delle zone a controllo rafforzato è positivo: si tratta di uno strumento di deterrenza che funziona, anche se è chiaro che non può considerarsi risolutivo per tutte le problematiche, essendo un provvedimento che mira a contrastare le fattispecie criminose e non, per esempio, la presenza di persone con fragilità». A un mese dall’attivazione delle cosiddette «zone rosse» in centro, il prefetto Luca Rotondi ne traccia un primo bilancio.
Controlli e allontanamenti
A livello numerico, nelle aree interessate dal provvedimento scattato lo scorso 27 febbraio, le forze dell’ordine hanno controllato qualcosa come un migliaio di persone. Circa 25 sono quelle «allontanate» come prevede il dispositivo varato dalla Prefettura: nell’ordinanza vige infatti – per tre mesi – il «divieto di stazionare ai soggetti che assumono comportamenti aggressivi, minacciosi o insistentemente molesti, determinando un pericolo concreto per la sicurezza pubblica, tale da ostacolare la libera e piena fruibilità di quelle aree».
Le zone rosse sono due: la prima raggruppa via Paglia, nel tratto tra via Bonomelli e via Paleocapa, la stessa via Bonomelli e via Novelli, mentre la seconda, alla Malpensata, comprende il tratto via Zanica che costeggia il parco Ermanno Olmi fino all’incrocio con via Luzzatti, e le vie Mozart e Leoncavallo. «L’istituzione di queste aree ha avuto in città un effetto complessivamente positivo – aggiunge il prefetto –, ma sono abituato a operare in maniera tecnica e, per avere un dato più scientifico, serve un margine temporale ben più ampio, perché le prime fasi sono sempre accompagnate da situazioni che magari poi non coincidono con quelle dell’intera durata del provvedimento. Al termine del trimestre potrò quindi fare una valutazione più dettagliata con le forze dell’ordine, in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica».
Il prefetto sottolinea che «nelle aree più critiche della città i controlli sono comunque sempre già quotidiani e capillari. Non solo: nelle aree interessate al controllo rafforzato sono state organizzate diverse operazioni “ad alto impatto”, con coinvolte tutte le specialità della polizia di Stato, dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza e con una consistente collaborazione della polizia locale cittadina, che ha tra l’altro di recente attivato il servizio con gli agenti appiedati. A tal proposito, ribadisco un invito che rivolgo sempre a tutti i sindaci: è bene e fa piacere che le polizie locali si sentano parte integrante del sistema di sicurezza perché anche il loro ruolo è importate».
«Sul fronte del decoro urbano è importante intervenire e con il Comune abbiamo tenuto numerosi incontri e uno specifico focus»
Funzionano, dunque, le zone rosse, anche se non sono risolutive di tutte le problematiche: «Come la presenza di senzatetto o ubriachi, siano italiani o extracomunitari e che vivono in situazioni di marginalità e di difficoltà: questo tipo di provvedimento non riguarda queste fragilità, benché anche su questo fronte del decoro urbano sia importante intervenire e con il Comune abbiamo tenuto numerosi incontri e uno specifico focus. Di recente è stato organizzato alle Autolinee, che proprio per le caratteristiche di chi vi stanzia non sono state inglobate nelle zone rosse, un intervento mirato soprattutto sul fronte dell’igiene, visto che si tratta di un’area promiscua, di forte presenza e passaggio degli studenti e dove si creano dunque situazioni obiettivamente pericolose. Andava posto un rimedio alla presenza massiccia di persone che bivaccavano e che in parte sono state ricollocate in strutture messe diligentemente a disposizione dall’amministrazione comunale, mentre altri si sono spostati altrove. Ma si tratta di persone che non commettono alcun reato e che, dunque, riguardano tematiche non di competenza delle forze dell’ordine. È tuttavia chiaro che l’affollamento di alcune aree – prosegue il prefetto – rende più facile le attività delittuose. Un fatto che è emerso, per esempio, è l’uso abnorme di strumenti atti a offendere: ho dato precisa disposizione alle forze dell’ordine di effettuare mirati controlli che, effettivamente, hanno confermato la presenza un po’ inquietante di armi da taglio addosso a tante persone, anche molto giovani». Ma il motivo di questa diffusione quale potrebbe essere? «Non è un fenomeno locale – ragiona Rotondi –, ma culturale e legato ad aspetti più generali dell’educazione e dell’evoluzione della società. E forse un ruolo negativo arriva da certi messaggi tutt’altro che costruttivi sui social. E non mi riferisco solo ai rapper: del resto, ci sono sempre stati artisti controcorrente e provocatori, dunque questo non è certo un fenomeno nuovo».
Attive fino a maggio
Le zone rosse saranno attive fino a fine maggio: «Al momento non è prevista alcuna estensione in altre aree della città – prosegue il prefetto –: si tratta di un provvedimento eccezionale, adottato in diverse città per arginare fenomeni emergenziali, e dalla durata limitata. Poi si vedrà, se ci saranno nuove normative di riferimento».
«Il trend è favorevole sia dal punto di vista numerico dei reati sia dal punto di vista della sicurezza percepita, elemento che sta giustamente a cuore alla cittadinanza»
Il prefetto: «È chiaro che le forze dell’ordine stanno facendo e investendo tanto, anche grazie al supporto di telecamere che abbiano impianti tecnologicamente all’avanguardia e di ultima generazione. Ma è altrettanto chiaro che, come ogni altro provvedimento, anche questo potrebbe essere migliorabile»
Tra le critiche dei cittadini il fatto che, allontanati alcuni soggetti dalle zone rosse, semplicemente si spostino altrove, magari solo nella via accanto non interessata dall’ordinanza: «Che di fronte a una pressione più forte i malviventi si spostino, è una osservazione che ha una sua verità fattuale. Ma questo vale dappertutto, in contesti del genere. Come ho detto, non esiste un provvedimento risolutivo di ogni problema, ma è importante che in alcune aree ci sia maggiore attenzione da parte delle forze di polizia». Ciò che conta è che nelle zone rosse fenomeni come furti in negozi o case, così come rapine e scippi, siano diminuiti: «Il trend è favorevole – ammette il prefetto –, sia dal punto di vista numerico dei reati sia dal punto di vista della sicurezza percepita, elemento che sta giustamente a cuore alla cittadinanza. È chiaro che le forze dell’ordine stanno facendo e investendo tanto, anche grazie al supporto di telecamere che abbiano impianti tecnologicamente all’avanguardia e di ultima generazione. Ma è altrettanto chiaro che, come ogni altro provvedimento, anche questo potrebbe essere migliorabile. Per esempio, permane una forte presenza di spacciatori e utilizzatori di sostanze stupefacenti».
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