Violenza sulle donne, a giugno 90 chiamate: nel 2024 già 664

LA MANIFESTAZIONE. Lunedì la Rete bergamasca terrà il suo presidioin largo Rezzara: «Serve un vero cambiamento».

«Sono state 90 le nuove chiamate ai Centri antiviolenza bergamaschi a giugno, in totale sono 664 dall’inizio dell’anno: cifre preoccupanti, a cui bisogna aggiungere i numeri di forze dell’ordine, ospedali e sportelli di ascolto per capire quanto violenza domestica e stalking siano diffusi sul territorio, senza dimenticare che a denunciare o chiedere supporto sono meno della metà delle persone che vivono violenza».

L’allarme della Rete anti violenza

A lanciare l’allarme è la Rete bergamasca contro la violenza di genere, che torna a dare appuntamento in piazza come ogni 8 del mese: lunedì prossimo il «presidio permanente» di largo Rezzara a Bergamo prenderà il via alle 18.30, invece che alle 18, e il nuovo orario

Lunedì 8 luglio il presidio anti violenza alle 18.30 in Largo Rezzara a Bergamo

resterà in vigore anche per gli appuntamenti futuri. Sarà presente anche la cantante Giulia Spallino: da tempo, infatti, la Rete invita musicisti ai suoi presìdi, convinta del fatto che sia necessario coinvolgere anche il mondo della musica, e in generale della cultura, per cambiare la cultura che produce femminicidi e violenza.

«Dall’1 gennaio, in Italia, sono stati 52 i femminicidi – spiegano dalla Rete –. In 9 casi su 10, l’uccisione arriva dopo lunghi periodi di violenza, a volte anni: anche per questo, non ci stancheremo mai di ripetere che i femminicidi si possono e si devono evitare. Gli osservatori internazionali segnalano che in Italia non si sta facendo abbastanza: da ormai più di 10 anni è stata ratificata la Convenzione di Istanbul ma le azioni e gli investimenti previsti ancora sono in larga parte disattesi».

Secondo la Rete bergamasca «anche a livello locale si può fare molto per supportare chi vuole uscire dalla violenza, proteggere chi rischia di perdere la propria incolumità o la vita e combattere la cultura patriarcale: fino a quando non si vedrà un vero cambiamento, la Rete continuerà ad essere in piazza ogni 8 del mese, per gridare “mai più” e dire “sorella, non sei sola”».

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