Cronaca / Bergamo Città
Sabato 09 Novembre 2024
Viaggio nei sotterranei del Morla, già raccolte 1.250 tonnellate di rifiuti
IL REPORTAGE. Proseguono i lavori di pulizia del torrente dopo l’alluvione di due mesi fa. Il Consorzio: «C’è dentro di tutto, andremo avanti fino alla fine dell’anno».
A due mesi esatti dall’alluvione che il 9 settembre scorso ha causato danni per decine di milioni di euro ad abitazioni, strutture pubbliche e private e imprese in città, siamo stati nei sotterranei del torrente Morla, che in queste settimane sono oggetto di un’opera di pulizia generale che mancava da ben 12 anni. I lavori, affidati dal Comune (per la parte tombinata) e dalla Regione al Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca sono all’incirca a metà e i numeri sono già impressionanti. In queste settimane gli operai hanno estratto dall’alveo 1.250 tonnellate di materiale, tra arbusti trascinati dalla corrente, rifiuti di ogni tipo, ghiaia e fango. Circa 700 tonnellate sono state prelevate dai tratti tombinati.
La pulizia fino a fine dicembre
Sono le giornate in cui i mezzi elettrici rimuovono il materiale che è stato accantonato a ridosso dell’argine, riportando definitivamente il corso d’acqua alla sua capacità originale. Si procederà così, tratto dopo tratto, fino allo scolmatore costruito qualche anno fa oltre via Gavazzeni, nei pressi della circonvallazione. Alla tabella di marcia si sono aggiunte almeno altre 3-4 settimane di lavoro: troppo ingente la quantità di detriti che gli operai stanno trovando nei sotterranei del Morla, senz’altro oltre le aspettative.
Al termine della pulizia straordinaria che, condizioni meteo permettendo, si protrarrà fino a fine dicembre, la quantità di materiale depositato nel torrente che sarà finito in discarica è destinata a salire ulteriormente. «Il lavoro da fare è ancora tanto – spiega il direttore del Consorzio, Mario Reduzzi –. Ci siamo resi conto che il materiale trasportato da quella piena epocale è stato davvero tanto. Ora stiamo riportando l’alveo nella condizione di ricevere la portata d’acqua per cui è stato dimensionato, a garanzia della sicurezza idraulica».
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