Viadotto, i lavori slittano a marzo
«Nessun problema di sicurezza»

Troppe incognite meteo e il rischio (certo) di pesanti ripercussioni sul traffico. Così il Comune di Bergamo ha deciso di rinviare a marzo 2019 l’intervento di messa in sicurezza del viadotto di Boccaleone, tra via Rosa e Boccaleone.

Lunedì intanto si sono conclusi i lavori di rimozione dei pezzi di intonaco caduti dal ponte sabato scorso. Per procedere con le operazioni è stata necessaria la chiusura di un tratto di strada, poco prima dell’incrocio con via Borgo Palazzo. L’amministrazione ha subito puntualizzato che «non sono stati rilevati problemi strutturali». Lo stesso problema si era già verificato, in un’altra sezione del ponte, esattamente due anni fa, episodio che fece suonare il campanello d’allarme e che portò alla programmazione di un intervento straordinario nel Piano delle opere.

A Palazzo Frizzoni sono sicuri dello stato di salute del viadotto, tanto da rinviare l’intervento di consolidamento. Potenzialmente i lavori sarebbero potuti partire già nelle prossime settimane, perché gli uffici hanno chiuso la procedura di assegnazione, una gara da 800 mila euro, a cui seguirà un secondo lotto di altri 800 mila euro e che riguarderà un altro tratto del viadotto, in direzione Borgo Palazzo. Il cantiere chiuderà entro settembre e sarà diviso in due fasi: «Le temperature e il meteo a cui andiamo incontro mettono a rischio una buona esecuzione dei lavori, si tratta infatti di malte – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Marco Brembilla –. Inoltre, è meglio aspettare la chiusura delle scuole per lavorare sopra il viadotto, altrimenti si manda in tilt la città, trattandosi di una delle arterie principali. Con la ditta abbiamo quindi concordato di avviare una prima parte dei lavori, che riguarderanno esclusivamente la sezione sotto il ponte, a marzo. Si ricopriranno i ferri esposti agli agenti atmosferici e si monteranno dei tiranti che renderanno il viadotto, per quanto possibile, antisismico. Alla chiusura delle scuole, a giugno, avvieremo la seconda parte che riguarderà la parte superiore, con la chiusura di una corsia. Si andranno a sostituire i giunti, che hanno anche la funzione di far scorrere l’acqua piovana, ma che non adempiono più al loro dovere. Negli anni sono stati aggiustati, ma adesso si tratta di rifarli completamente».

L’assessore ci tiene a rimarcare l’attenzione con cui sono state effettuate le analisi sulla struttura. E rassicura sulla staticità: «Abbiamo da subito incaricato un ingegnere del Politecnico di Milano – spiega Brembilla-. Ci ha assicurato che non ci sono deficit strutturali sul viadotto, la struttura non ha niente a che vedere con il ponte Morandi di Genova. Ho ricevuto diverse segnalazioni da quando è accaduta la tragedia, ma ci tengo a dire che a Bergamo non ci sono rischi. Il ponte è degli anni Settanta, sopporta un traffico molto forte e pesante perché i mezzi di oggi, rispetto a quando è stato realizzato, sono cambiati. Le analisi hanno evidenziato una struttura sicura che ha bisogno di manutenzione. Andiamo infatti ad investire una cifra importante: con il secondo lotto, sono quasi 2 milioni di euro».

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