Via Serassi, la bretella disturba il cimitero: auto e moto a pochi metri dai colombari

LA NUOVA VIABILITÀ . Dalla sua apertura, problema di privacy: «Difficile raccogliersi in preghiera». Il progetto prevede un filare di alberi. E per evitare i furti di rame è in arrivo la vigilanza privata.

Due metri e mezzo, forse tre. Nel punto in cui la pista ciclopedonale che va verso il sovrappasso di via delle Valli inizia la sua virata verso destra, tanta è la distanza che separa la corsia – una delle opere accessorie realizzate nell’ambito di Chorus Life – al muro più sporgente che delimita l’area del cimitero monumentale di Bergamo. Pochi metri più in là sfrecciano auto e moto lungo la via Paolo Borsellino, più conosciuta come la nuova bretella che collega via Serassi alla circonvallazione.

Al primo piano dei colombari non arrivano neanche le inferriate. La signora Vittorina fa un balzo quando una motocicletta libera il gas dopo aver lasciato la mezza rotonda costruita davanti all’ingresso della cittadella in costruzione nell’area dell’ex Ote. «Un po’ di disagio, da quando passano le macchine, c’è», ci dice dall’altra parte della ringhiera. Dopo il parziale smantellamento dei magazzini comunali, queste inferriate alte poco più di un paio di metri sono rimaste l’unica struttura (peraltro aperta) che separa il cimitero dalla strada. Disagio, certo, e un senso di poca protezione nel momento in cui ci si raccoglie in preghiera davanti ai propri cari. Giovanni, il marito di Vittorina, riposa qui dal 1999. «Servirebbe una protezione, una barriera per impedire che gli sguardi di chi passa sulla strada incrocino quelli di chi, come noi, cerca solo un poco d’intimità con chi non c’è più», le fa eco la signora Sonia, mentre la figlia posiziona la scala davanti a uno dei tanti loculi.

Previsto un filare di alberi

Non era così prima e non sarà così ancora per molto tempo: il cantiere non è ancora terminato; il progetto prevede ora la piantumazione di un filare di alberi - probabilmente in primavera - che consentiranno almeno in parte di creare quella zona d’ombra di cui i parenti dei defunti sentono la necessità. Ma non sarà rafforzata la barriera che separa le due aree. Non subito, almeno: Chorus Life Spa ha costruito opere viarie e ciclopedonali per conto del Comune (compresa la sistemazione del verde pubblico), ma il cimitero - come ogni altro edificio - esula dalle infrastrutture presenti nell’accordo di programma e, dunque, non sarà compito della società intervenire. La distanza dei colombari dalla strada è di 50 metri, ma le due strutture in certi punti arrivano quasi a toccarsi. Risale al 2019 la deroga, approvata in Consiglio comunale, che riduce la distanza minima tra le sepolture e la strada da 150 a 50 metri: i limiti sono rispettati, dicono in Comune, ma un problema di «privacy» senz’altro esiste.

Furti di rame

E non è soltanto una questione di riservatezza; lune dì mattina, 2 ottobre gli assessori ai Servizi cimiteriali, Giacomo Angeloni, e ai Lavori pubblici, Marco Brembilla, hanno compiuto un sopralluogo proprio nella zona dei colombari, dopo l’ennesimo furto di rame. Il Comune ha rafforzato la sicurezza all’interno del cimitero prevedendo un servizio di vigilanza notturno dall’1 ottobre. «L’ultimo episodio risale alla settimana scorsa – ha detto Brembilla –. Siamo molto preoccupati, il cimitero è un luogo delicato e questa situazione va risolta».

Affidarsi agli agenti della vigilanza privata non può che essere una soluzione temporanea; l’area per come si presenta dopo la costruzione della nuova strada avrà bisogno di una nuova delimitazione. «Ho chiesto di alzare le inferriate di almeno un paio di metri – aggiunge Brembilla –; dopodiché c’è anche un problema che riguarda i lucernari del piano interrato. Una volta le lastre di vetro davano all’interno dei magazzini comunali ed erano inaccessibili, oggi sono invece alla luce del sole e non sappiamo se resisterebbero nel caso in cui qualcuno ci camminasse sopra».

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