Via Moroni, il ritorno a casa di 5 famiglie. Per altre tredici attesa fino a primavera

Il ROGO. Dopo oltre due mesi sono tornati agibili i primi appartamenti al civico 20. I residenti: «È la fine di un incubo». Oltre 450mila euro di lavori per le parti condominiali.

«È la fine di un incubo, grazie a tutti coloro che ci hanno dato una mano». Con un sospiro di sollievo, dopo settanta giorni da sfollati lontano da casa, i primi condomini hanno fatto ora ritorno nei loro appartamenti al 20 di via Moroni, oltre due mesi dopo il disastroso rogo che il 21 agosto ha bruciato una superficie di 300 metri quadri, a partire proprio dall’ultimo piano del civico 20 (dove c’era un alloggio in ristrutturazione, ora sotto sequestro), per poi propagarsi alle palazzine adiacenti.

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L’incendio ha reso inagibili le abitazioni tra i civici 14 e 30, l’ultimo piano del 40 compreso. Una cinquantina gli sfollati, molti dei quali ospitati gratuitamente dal Comune in un ostello del centro. In queste settimane, grazie ai lavori di messa in sicurezza, i vari alloggi stanno tornando agibili. Ed ora la luce è arrivata anche al civico 20, il più colpito dalle fiamme, con i primi cinque appartamenti dichiarati nuovamente abitabili proprio in queste ore, mentre per i restanti, ben 13, bisognerà attendere ancora diversi mesi, almeno fino alla primavera, come spiegato dall’architetto Gianluigi Cortinovis, il professionista che segue il condominio numero 20: «In 5 appartamenti gli inquilini sono rientrati, in 7 non possono farlo fino alla costruzione del tetto e al ripristino dei camini e delle canne scarico fumi-caldaie distrutte dall’incendio, ovvero indicativamente fino a marzo 2024, mentre i restanti 6 alloggi sono bruciati – ha dettagliato l’architetto –. L’altra sera l’assemblea condominiale ha approvato il progetto degli interventi per il rifacimento del tetto, del vano scale, delle facciate interne e del terrazzo e consolidamenti strutturali di murature e solai. Il costo è di 457mila euro per le sole parti condominiali, a cui andranno aggiunte le spese di ricostruzione dei 6 appartamenti bruciati e degli alloggi che hanno subito ingenti danni agli impianti, alle solette superiori, alle controsoffittature, ai pavimenti e agli arredi. Quanto al cronoprogramma, la gara d’appalto scade a fine novembre, il via al cantiere è previsto per l’inizio del nuovo anno e l’ultimazione dei lavori condominiali per fine marzo. Mentre per i lavori privati, quelli all’interno degli appartamenti, si può prevedere il termine entro giugno 2024, ma dipende tutto dalle possibilità finanziare dei proprietari».

Ancora venti sfollati

Sono circa una ventina gli inquilini del 20 ancora sfollati, che rientreranno nelle loro abitazioni, danneggiate dall’incendio, non prima della prossima primavera, quando sarà ultimato il rifacimento di tetto e parti comuni: «La situazione è complicata e genera tensioni – ha raccontato un residente, ora temporaneamente in affitto in un’altra zona della città –. Dovremo tirare fuori 30mila euro per i lavori di sistemazione, una somma importante che non tutti possono anticipare. In più c’è l’incognita dell’appartamento all’ultimo piano, quello sotto sequestro: temiamo che le indagini possano allungare le tempistiche». Tra i primi a rientrare a casa in queste ore, un inquilino del secondo piano: «È una sensazione liberatoria – ha confidato –. In questi mesi sono stato ospite di amici in giro per la provincia. Era davvero frustrante sapere di non poter tornare a casa, nonostante non avesse avuto particolari danni». Settimana prossima aprirà anche l’ultimo negozio chiuso a seguito del rogo, un ristorante di cucina sudamericana al piano terra del civico 20: «Il danno è stato non poter lavorare per due mesi, anche perché abbiamo dovuto continuare a pagare tasse e bollette», ha spiegato il titolare, alla prese con la sistemazione del locale.

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