Via le mascherine, ecco dove. «Ma non scordiamo la prudenza»

Si può togliere solo all’aperto, se non ci sono assembramenti. Va portata sempre con sè. Signorelli: «Fondamentale nei luoghi affollati».

Un allentamento, più che un liberi tutti. L’addio all’obbligo delle mascherine all’aperto, che entrerà in vigore dal 28 giugno, conserverà però ancora dei paletti ben precisi, che si riassumono in un principio: in ogni caso, la mascherina bisognerà averla sempre con sé. Molti, in realtà, pur con l’obbligo ancora in vigore, già hanno fatto uno scatto in avanti. Basta camminare per una strada qualsiasi: sempre più la si porta sotto il naso o sotto il mento. «Da qualche settimana l’obbligo di uso delle mascherine all’aperto è largamente disatteso, i controlli rarissimi e le sanzioni pochissime. Quindi non ci sarà impatto negativo del provvedimento di eliminazione dell’obbligo – è la riflessione di Carlo Signorelli, professore ordinario di Igiene e sanità pubblica all’Università Vita-Salute San Raffaele -. Più che il dibattito, tutto politico e ideologico, sull’eliminazione dell’obbligo all’aperto a noi esperti di sanità pubblica importa che la mascherina continui a essere indossata nei luoghi affollati, nei luoghi chiusi ad alta frequentazione e sui mezzi di trasporto pubblici. Solo così, e continuando a pieno ritmo la campagna vaccinale in corso, si potrà evitare la risalita della curva epidemica delle nuove infezioni come avvenuto già in Inghilterra con la nuova e più contagiosa variante delta».

Per strada

Dal 28 giugno se si passeggia in una strada non affollata, con un sufficiente distanziamento dagli altri, si potrà fare a meno di coprirsi naso e bocca. Stessa cosa se si cammina su un sentiero di montagna o in un bosco senza alcuna persona attorno: quest’ultima possibilità in realtà era già concessa, perché anche la normativa vigente sino al 27 giugno fa decadere l’imposizione quando «è garantito l’isolamento continuativo da ogni persona non convivente». Anche se si fa attività sportiva individuale non è obbligatoria la mascherina, già oggi. Ma se si incontrano altre persone, occorre «calzarla».

Bar, ristoranti, negozi

La «liberalizzazione» non cambia nulla per bar e ristoranti. Quando si è seduti al tavolo, si può non indossare la mascherina. Va invece obbligatoriamente vestita nel momento in cui ci si alza, per esempio per recarsi ai servizi o per andare in cassa. E se si è in fila in un locale all’aperto, magari per ordinare un cocktail? In questo caso, appunto perché una fila è un potenziale assembramento, l’obbligo di mascherina sarà ancora in vigore. Nessuna novità anche per gli spazi chiusi: lì la mascherina è sempre da indossare. Un caso particolare possono essere i mercati all’aperto: considerata la frequentazione, è indicato l’uso della mascherina benché queste attività non siano in uno spazio chiuso.

Le discoteche

Attualmente le discoteche possono aprire solo per il servizio bar e ristorante. Non si può ancora ballare: sul tema sono previste nuove norme a breve, ma è probabile che sulle piste da ballo – qualora tornassero «attive» – si dovrà mantenere la mascherina.

Mezzi pubblici

Su treni, aerei, bus, metropolitane, traghetti i dispositivi di protezione restano ancora obbligatori.. Si può togliere la mascherina alla pensilina del bus, se non c’è assembramento.

Fontana: «Un segnale di libertà»

Per Attilio Fontana, lo stop all’obbligo di mascherine all’aperto è «un importante passo avanti consentito dai dati sanitari in costante e progressivo miglioramento – ha commentato ieri il governatore lombardo -. È un segnale di libertà in vista dell’estate con la stagione turistica, ma anche un simbolo di ottimismo per la ripresa economica. Sappiamo quanto le mascherine siano indispensabili per proteggerci; usiamole quando necessario, come negli ambienti al chiuso e in presenza di assembramenti, e continuiamo a mantenere comportamenti responsabili»

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