Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 18 Luglio 2019
Via l’aggravante, associazione prescritta
Assolti il Bocia e altri quattro ultrà
In cinque a giudizio in Appello per associazione per delinquere: esclusa l’aggravante della «scorreria in armi per le pubbliche vie», l’accusa è caduta in prescrizione: tutti assolti.
Cinque anni di processi, in cui l’associazione per delinquere contestata al leader della Curva Nord Claudio «Bocia» Galimberti e ad altri quattro ultrà, ha fluttuato fra non luoghi a procedere, impugnazioni, rinvii al gup del fascicolo decretati dalla Cassazione, rinvii giudizio e assoluzioni. Ieri la vicenda, che riguardava una lunga serie di episodi contestati tra il 2007 e il 2011, si è conclusa in Corte d’appello con un’assoluzione per estinzione del reato dovuta all’intervenuta prescrizione. E pare che sia l’ultima puntata perché, avendo anch’essa invocato la prescrizione, sarebbe un controsenso che la Procura generale ora ricorresse in Cassazione. Tutto si giocava su un’aggravante, la «scorreria in armi per le pubbliche vie», che poteva allungare la vita al reato: anche i giudici bresciani l’hanno però esclusa e quindi è scattata l’assoluzione per tutti. Oltre a Galimberti sono stati assolti Giuliano Cotenni (Conte) di Villongo, Andrea Piconese (Pico) di Osio Sotto, Davide Pasini (Paso) di Pianengo (Cremona) e Luca Valota (Leù) di Grassobbio.
Nel 2014 l’associazione non era stata riconosciuta dal gup Patrizia Ingrascì, che aveva dichiarato il non luogo a procedere, pur rinviando a giudizio gli imputati per i reati «fine» insieme ad altre 136 persone fra tifosi dell’Atalanta e del Catania. Il pm aveva però impugnato la sentenza in Cassazione, che aveva annullato il verdetto e rinviato il caso davanti a un altro gup, Ezia Maccora. La quale aveva disposto il rinvio a giudizio per Galimberti e gli altri cinque (all’epoca era imputato anche Andrea Quadri, detto Rasta, l’unico nei confronti del quale il pm Carmen Pugliese non aveva impugnato dopo l’assoluzione). Al processo, davanti al collegio presieduto da Giovanni Petillo, era arrivata un’altra assoluzione. Impugnata in Appello dal pm. Anche a Daniele Belotti, attuale onorevole leghista, era contestata l’associazione, come concorso esterno, ma è da tempo assolto in via definitiva dopo che la sua posizione era stata stralciata.
«Pensiamo si sia messa la parola fine in maniera definitiva su questa vicenda che durava da troppi anni», commenta Andrea Pezzotta, legale di Galimberti. Ieri non siamo riusciti a contattare Giovanni Adami e Federico Riva, che difendono gli altri quattro.
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