Verifiche su 1.029 alberi in città: ce ne sono 54 da abbattere

PER LA SICUREZZA. Andranno tagliati anche 6 ippocastani lungo l’asse principale della città. Dopo i crolli, il Comune lavora a una «mappa del rischio».

Palafrizzoni lavora a una «Mappa del rischio arboreo» cercando di contrastare la caduta degli alberi, passando ai raggi X quegli esemplari che si trovano nei punti sensibili, ad esempio lungo i marciapiedi e nei parchi. Intanto, nelle scorse settimane, sono state eseguite 1.029 analisi di stabilità su altrettanti alberi (per una spesa di 55mila euro), tra questi anche i vecchi ippocastani che accompagnano il «boulevard» cittadino, dalla stazione a porta Sant’Agostino. Proprio lungo il viale, nei prossimi giorni dovranno essere tagliati 6 esemplari, perché a rischio schianto. Degli oltre mille alberi controllati, 54, il 5%, sono risultati a rischio, tanto da richiedere l’abbattimento.

Tre i livelli di indagine: l’inserimento di un ago nel tronco per verificare la resistenza del legno, la tomografia, che è una sorta di ecografia per individuare cavità interne, e la prova di trazione, dove alla pianta viene applicata forza traente per capire se l’apparato radicale tiene. Così, è possibile diagnosticare il possibile cedimento: «I tagli sono già iniziati nelle scorse settimane, come il grande faggio davanti a Palazzo Frizzoni – spiega l’agronomo del Comune di Bergamo Filippo Grasso -. Ne mancano ancora 12 che saranno effettuati a breve. Di questi, alcuni si trovano lungo viale Papa Giovanni e viale Vittorio Emanuele, uno al cimitero monumentale, uno al giardino Roggia Puggia in via Montessori, in via Muzio, in via Pasteur, in viale Muraine, di fronte alla Torre del Galgario. Abbiamo fatto delle verifiche anche a tutti gli alberi dei giardini delle case gestite da MM (le case ex Erp, ndr) e solo una è da abbattere, in via Gabriele Rosa. Il dato emerso dalle indagini è quello che ci aspettavamo, perché siamo andati ad analizzare alberi che già presentavano difetti “visivi”. Analizzare i 39mila alberi presenti in città è impossibile procediamo quindi per priorità».

Il cedro al Tempio Votivo

Il tema è sentito dai cittadini, proprio nei giorni scorsi, un grosso cedro davanti al Tempo votivo (la Parrocchia sta effettuando approfondimenti anche su un altro cedro) si è spezzato cadendo sulla strada, senza provocare, fortunatamente, danni a cose o persone. L’attenzione del Comune di Bergamo, con le piogge costanti e il clima che cambia, è ancora più alta: «Non possiamo aspettare quello che la sorte ci riserva, ma è necessario trovare un modo di intervenire che sia ragionevole e preciso – afferma l’assessore al Verde pubblico Marzia Marchesi -. Abbiamo visto in questi mesi quanta acqua è scesa e quanto è alta la possibilità che un albero possa cadere, l’attività di monitoraggio è quindi necessaria, sapendo che le risorse sono limitate».

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La mappa del rischio

Per questo Palafrizzoni sta mettendo a punto una «Mappa del rischio», dove tutti gli alberi sono georeferenziati e dove vengono indicate eventuali criticità, in base alla posizione in un cui si trovano: «Il patrimonio arboreo di Bergamo è adulto e porta quindi problematiche ma sottoporle tutte a prove di trazione sarebbe una spesa immane – spiega l’agronomo Grasso -. Stiamo per affidare ad una ditta esterna una “mappa” che sia in grado di evidenziare la concentrazione del rischio arboreo. È una modalità innovativa che di recente è stata sperimentata a Trento. Se una pianta con problematiche davanti ad una scuola, è diverso da una pianta che si trova in un grande prato poco frequentato». Il Comune, per l’estivo al parco Goisis, ha effettuato le verifiche sugli alberi, in particolare i grossi pioppi, senza riscontrare criticità. E appena chiuderanno le scuole, tutti gli alberi dei giardini scolastici saranno controllati, altro intervento che costerà 25mila euro.

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