Venti di guerra in Medio Oriente, saltano viaggi dalla Bergamasca

VOLI SOSPESI. Annullata la trasferta a Petra e nel deserto giordano di un gruppo di oratori. Stop da Wizz Air e Lufthansa. Allerta Farnesina.

È stata la situazione del contesto regionale in continuo aggiornamento, con le recenti minacce di attacchi aerei che rendono precaria la sicurezza, ad aver portato diverse compagnie aeree alla decisione della sospensione dei voli non solo in Israele, ma anche nella vicina Giordania. Non c’è stato, al momento, un blocco totale, ma sono diversi i gruppi che hanno cancellato – al momento solo per alcuni giorni – i voli in partenza o in arrivo dall’aeroporto di Amman, capitale della Giordania.

Escalation

Wizz Air già nella giornata di sabato ha comunicato lo stop, giustificandolo con «l’escalation della situazione nella regione». In seguito la medesima decisione è stata presa anche da Lufthansa e altre compagnie. Per ora solo per pochi giorni, ma il sentore degli addetti ai lavori è che potrebbe arrivare presto una proroga.

«Già negli ultimi giorni alcuni voli verso Israele e la Giordania erano stati annullati – conferma il direttore dell’agenzia Ovet, Marco Garini –. La situazione non è del tutto sicura per via delle minacce di attacchi aerei contro Israele, per cui diverse compagnie aeree si stanno orientando verso le cancellazioni». Proprio la Ovet aveva organizzato un viaggio che doveva partire martedì 6 agosto da Linate, con scalo a Francoforte e da qui in direzione Amman, con arrivo previsto alle 2,35, nella notte tra martedì e mercoledì. Protagonista del viaggio a Petra e nel deserto (da martedì 6 agosto sino a lunedì 12 agosto) era un gruppo di 46 giovani, tra cui cinque sacerdoti, provenienti dagli oratori della Cet 13 (la zona di Stezzano e Verdello), ma anche da altri paesi della Bergamasca.

«L’incertezza delle ultime ore ci ha spinto ad annullare il viaggio per evitare dei rischinel caso in cui la situazione peggiori»

«Già negli ultimi giorni eravamo in dubbio sul viaggio e ci siamo confrontati a lungo con i sacerdoti organizzatori – spiega ancora Garini –. Nei mesi scorsi abbiamo organizzato alcuni tour in Giordania e non abbiamo avuto nessun problema. Abbiamo atteso fino all’ultimo, ma l’incertezza delle ultime ore ci ha spinto ad annullare il viaggio per evitare dei rischi nel caso in cui la situazione peggiori».

La quota di partecipazione verrà rimborsata completamente agli iscritti al viaggio, che hanno ricevuto la notizia nel pomeriggio di lunedì 5 agosto. La possibilità – considerata dagli organizzatori – di posticipare la partenza di qualche giorno è stata scartata perché è forte il rischio che il blocco dei voli venga prorogato anche per altri giorni. Se un blocco totale ancora non c’è stato, il portale web della Farnesina «Viaggiare sicuri» lunedì 5 agosto per la prima volta ha pubblicato un avviso relativo alla situazione della Giordania: «Alcuni voli in arrivo o in partenza dall’aeroporto di Amman potrebbero subire delle variazioni o cancellazioni – scrivono –. Si invitano pertanto i connazionali a verificare lo stato dei rispettivi voli con la propria compagnia aerea».

Viene ribadita, inoltre, l’opportunità di tenersi aggiornati sugli sviluppi della situazione, seguire le indicazioni delle autorità locali, evitare assembramenti e manifestazioni e registrarsi sul portale ministeriale «Dove Siamo nel mondo».

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