Vaiolo delle scimmie, colpiti 20 bergamaschi: nessuno è ricoverato

La malattia L’infettivologo Rizzi del «Papa Giovanni»: «I casi sono in aumento, siamo a 15mila nel mondo». La Regione ha costituito una Unità per il controllo.

Sono una ventina i bergamaschi ai quali finora è stato diagnosticato in Lombardia il vaiolo delle scimmie, una malattia sessualmente trasmissibile che comporta lesioni cutanee attraverso lo stretto contatto, e in casi particolari il ricovero. Nell’intero territorio regionale sono 252 le persone infette e 2 i ricoverati. Numeri in crescita, dinanzi ai quali la Direzione generale Welfare della Regione ha deciso di costituire una Unità di coordinamento per la gestione e l’attività di controllo dell’epidemia da vaiolo delle scimmie, un gruppo di lavoro voluto dalla vicepresidente e assessore al Welfare, Letizia Moratti, rispetto a una situazione epidemiologica non grave ed emergenziale, ma che merita attenzione.

All’ospedale Papa Giovanni di Bergamo sono 12 i casi di vaiolo delle scimmie diagnosticati e confermati, ma nessun contagiato è stato sottoposto a ricovero, mentre altri 8 bergamaschi si sono rivolti a strutture lombarde (in particolare del Milanese) lamentando eruzioni o lesioni cutanee e anche ad essi è stato diagnosticato questo virus. «I casi sono in aumento, si è arrivati a 15mila contagiati a livello mondiale» spiega Marco Rizzi, direttore delle Malattie Infettive dell’Asst Papa Giovanni XXIII. La trasmissione interumana attraverso il contatto fisico stretto, compresa l’attività sessuale, è un fattore significativo nell’attuale epidemia. L’età media dei contagiati è sui 40 anni.

«Si possono riscontrare lesioni faringee, labiali e in altre parti del corpo in seguito a contatti con la cute. Abbiamo osservato – spiega Rizzi – i pazienti a livello ambulatoriale, su di essi è stata fatta la conferma virologica e i campioni sono stati inviati al laboratorio di Pavia. Presentavano qualche sintomo e lesioni. Questa malattia comunque tende a risolversi spontaneamente, le persone devono fare l’isolamento in casa e uscire solo per stretta necessità. Viene condotta poi un’inchiesta epidemiologica sui contatti per individuare altre persone che potrebbero essere infettate senza esserne consapevoli. Tutto è gestibile a domicilio, fin quando non siano guarite le lesioni cutanee, mediamente 2-3 settimane, periodo che coincide con la fase di contagiosità. Noi sentiamo periodicamente le persone alle quali è stato diagnosticato il virus, d’intesa con l’Ats».

Tra i sintomi del vaiolo delle scimmie ci sono febbre, mal di testa, brividi, astenia, ingrandimento di linfonodi e dolori muscolari, con eruzione cutanea che compare entro tre giorni. L’Unità di coordinamento istituita a livello regionale monitorerà l’andamento dell’epidemia, coordinerà la rete lombarda dei Centri delle infezioni sessualmente trasmissibili e predisporrà indicazioni operative per prevenire le infezioni da vaiolo delle scimmie. Dalla prossima settimana sarà disponibile, presso la rete lombarda dei Centri per la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse, la prima fornitura di vaccini per le persone a rischio contagio. Il gruppo di lavoro regionale è formato da una rappresentanza della Direzione generale Welfare, da direttori dei Centri di malattie infettive e da tre rappresentanti del mondo delle associazioni. La Direzione del Welfare partecipa con i dirigenti Danilo Cereda, Marco Farioli, Giovanni Menarolla e Catia Borriello (Unità di Prevenzione e Veterinaria). Fanno parte dell’Unità i direttori responsabili dei Centri di malattie infettive: Fabio Baldanti (Unità operativa complessa Microbiologia e Virologia della Fondazione Irccs Policlinico San Matteo Pavia); Antonella Castagna (Unità malattie infettive dell’Irccs ospedale San Raffaele di Milano); Andrea Gori (Fondazione Irccs Ca’ Granda ospedale Maggiore-Policlinico e professore ordinario di Malattie infettive all’Università degli Studi di Milano) e Giuliano Rizzardini (responsabile delle Malattie infettive all’Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano).

© RIPRODUZIONE RISERVATA