Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 02 Settembre 2021
Vaccini, gli under 30 vanno di corsa. «Un ultimo sprint: convincete i coetanei»
Nella Bergamasca la copertura con almeno una dose nella fascia tra i 20 e i 29 anni è arrivata al 76,88%. Scende al 68,51% tra i 12-19enni. L’appello dell’assessore Moratti: «Assicuriamo un avvio delle lezioni in sicurezza».
Sono partiti per ultimi, e un po’ più lentamente, ma la rincorsa ora s’è fatta rapida e incoraggiante. Tra le fasce anagrafiche che hanno aderito con maggior partecipazione alla campagna vaccinale ci sono infatti i ventenni. Lo conferma l’analisi sulle somministrazioni delle prime dosi per classi d’età, secondo un report elaborato a inizio settimana dall’assessorato regionale al Welfare: nei bergamaschi tra i 20 e i 29 anni la copertura con almeno la prima inoculazione è arrivata al 76,88%, più di tre su quattro; a fronte di un target di 114.399 residenti 20-29enni, vuol dire che 87.950 ragazzi hanno iniziato o (la gran parte) completato l’immunizzazione. Un fattore decisivo per due aspetti: in primis perché questa popolazione è caratterizzata da una socialità e da una mobilità tra le più elevate, in secondo luogo perché in questa platea si concentrano anche gli universitari che proprio da ieri possono accedere agli atenei solo se muniti di green pass. E sempre a lunedì mattina, 2.698 ventenni risultavano prenotati per i giorni seguenti.
Evidentemente, i più giovani non sottovalutano il Covid. Vuoi per scelta convinta o vuoi per via della certificazione verde (introdotta dal 6 agosto per i ristoranti al chiuso), le resistenze sono state vinte: il fatto che in quest’età gli effetti più severi del Covid si manifestino solo raramente non pare aver portato alla fuga dall’inoculazione. La dimostrazione, appunto, è nel paragone con altre fasce d’età: i 20-29enni bergamaschi hanno infatti una copertura di circa tre punti percentuali superiore alla fascia dei conterranei tra i 30 e i 39 anni, che si fermano al 73,44% per la prima dose (su una platea di 123.527 residenti di quest’età, circa 91 mila sono stati raggiunti dalla campagna). I ventenni, in sostanza, hanno una performance simile a quella dei quarantenni: tra i 40 e i 49 anni, infatti, la copertura con la prima dose è al 77,66%, solo meno di un punto percentuale superiore al 76,88% dei 20-29enni. Va ricordato, peraltro, che gli under 30 sono stati l’ultimo target per cui si sono aperte le prenotazioni, a partire dal 3 giugno; per i 40-49enni il via era stato il 19 maggio, per i 30-39enni lo start scoccò il 27 maggio. La rincorsa dei ventenni, insomma, è stata più svelta del calendario.
Le altre fasce
La platea più indietro è quella dei 12-19enni, al momento ferma al 68,51%; questa stessa platea, però, è anche quella dove si concentra il maggior numero di prenotazioni per le prossime settimane. Guardando invece alla popolazione adulta e anziana, si riscontrano ovviamente le protezioni più alte: i 50-59enni bergamaschi sono all’81,81%, i 60-69enni all’86,31%, i 70-79enni al 90,56%, gli over 80 al 90,52%.
Ancora uno sforzo
Proprio sull’importanza dell’adesione dei giovani è intervenuta ieri Letizia Moratti, vicepresidente e assessore regionale al Welfare, a margine dell’inaugurazione di una nuova area dell’ospedale di Desenzano del Garda nel Bresciano: «È fondamentale l’azione degli hub vaccinali, come documentano i dati in nostro possesso. Importante anche l’adesione dei ragazzi e dei giovani dai 12 ai 29 anni. Chiediamo a questa comunità così colpita nel corso di questi due anni uno sforzo per convincere gli indecisi così da assicurare un avvio delle lezioni scolastiche e delle attività socio-sportive in piena sicurezza».
L’ultimo sprint è legato proprio a questo tassello anche in terra orobica. Il report dell’assessorato al Welfare permette infatti anche un confronto tra i dati provinciali e quelli regionali: se la performance bergamasca è superiore a quella lombarda per copertura dei 12-19enni (2,38 punti percentuali in più), è invece più attardata per i 20-29enni (-6,16) e per i 30-39enni (-4,84); è sostanzialmente in linea, con qualche oscillazione al ribasso o al rialzo, per tutte le altre classi d’età, e in particolare è discretamente superiore per gli over 60.
I dati bergamaschi sono decisamente migliori della media nazionale: incrociandoli con un report dell’Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, che fa capo al ministero della Salute) aggiornato sempre a lunedì mattina, si evidenzia come la media nazionale delle prime dosi tra i 20-29enni sia al 72,49% (la Bergamasca è al 76,88%), quella dei 30-39enni al 67,68% (la Bergamasca è al 73,44%), quella dei 40-49enni al 70,28% (la Bergamasca è al 77,66%).
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