Vaccini, in Bergamasca «scoperte» 450 mila persone

Si tratta di 167.804 soggetti che non hanno ricevuto nemmeno la prima dose e di altri 284.143 a cui è stata inoculata la seconda da 4 mesi.

L’ulteriore accelerazione prende forma da oggi, per tenere il passo del virus. L’intervallo per accedere alla terza dose è sceso a quattro mesi dal completamento del ciclo primario (prima più seconda dose, o dose unica nei casi in cui era prevista), così da rinforzare la copertura immunitaria mentre Omicron continua a mordere. I numeri indicano che un ulteriore scatto è necessario, a Bergamo e in Lombardia. Su un duplice fronte, in realtà: «agganciare» chi ancora non ha ricevuto la dose booster e, naturalmente, insistere con chi non ha ricevuto nemmeno la prima. In Bergamasca si punta ad accelerare per una platea che, sommando le varie categorie, arriva attorno alle 450mila unità.

Terza dose, chi manca

Il «contatore» di Regione Lombardia indica che finora sono 420.557 i bergamaschi a cui è stata inoculata la terza dose. Ma quanti sono in proporzione agli aventi diritto? Ora, appunto, l’intervallo per accedere al rinforzo immunitario è abbreviato a quattro mesi; e quattro mesi fa, guardando sempre ai dati di Regione Lombardia ma aggiornati all’8 settembre, in Bergamasca erano 704.700 i cittadini che avevano già ricevuto la seconda dose. Dunque, i 420.557 bergamaschi che oggi hanno la terza dose corrispondo al 59,7% di chi è arrivato alla scadenza del quarto mese dal completamento del ciclo vaccinale primario. Mancano all’appello 284.143 bergamaschi «aventi diritto», con la precisazione che l’intervallo a quattro mesi è effettivo da oggi; inevitabilmente c’è una quota importante di bergamaschi che ha già prenotato l’appuntamento per la terza dose ma con la tempistica ancora calibrata sul quinto mese dalla seconda dose.

Il quadro bergamasco non si discosta di granché da quello lombardo. Secondo un report dell’assessorato regionale al Welfare aggiornato a sabato sono 4.008.026 i cittadini che hanno ricevuto la terza dose, mentre sono 7.003.508 quelli che hanno concluso il ciclo primario da più di quattro mesi (120 giorni): ha cioè ricevuto la booster il 57% degli aventi diritto, mentre mancano all’appello 2.995.482 cittadini.

La riduzione del rischio

La terza dose è garanzia di maggior sicurezza anche di fronte a Omicron, lo ribadiscono le ultime analisi dell’Istituto superiore di sanità. Nei soggetti con ciclo vaccinale primario completato da 91-120 giorni (3-4 mesi) l’efficacia contro il contagio è del 64,5% e scende al 41,6% tra chi ha ricevuto la seconda dose da più di 120 giorni (4 mesi); risale invece al 75% in chi ha ricevuto anche la dose booster (con un’efficacia del 92,3% nella fascia over 80). La protezione resta alta in ogni caso rispetto alla malattia severa, dunque al rischio di ospedalizzazione, anche tra chi ha ricevuto la seconda dose da più tempo: l’efficacia è del 93% nei vaccinati con ciclo completo da 91-120 giorni, dell’88,8% nei vaccinati con ciclo completo da oltre 120 giorni e risale addirittura al 97,8% per chi ha ricevuto la booster.

Fondamentale è mettere in sicurezza i più anziani: in Bergamasca ci sono quasi 25mila over 60 che non hanno ricevuto nemmeno la prima dose, mentre sono 77mila gli ultrasessantenni che hanno aderito alla campagna vaccinale ma ancora non hanno la terza dose.

I no vax

La filigrana di quei numeri è chiara: senza la booster il rischio di contagio cresce, ma la protezione rispetto agli effetti clinici più acuti della malattia resta comunque ancora elevata e ritorna altissima se si riceve anche la terza dose. Chi non ha avuto né prima né seconda né terza dose, viceversa, continua a mettere in pericolo la propria vita. Ed è per questo che la campagna vaccinale viaggia su più fronti, compreso il «recupero» di chi finora ha detto no all’immunizzazione. La dettagliata fotografia dell’assessorato regionale al Welfare dedicata alla Bergamasca, con dati aggiornati al 5 gennaio, evidenzia che sono ancora 167.804 i cittadini oltre i 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno la prima iniezione; nell’intera Lombardia, invece, sono 1.479.070 i cittadini oltre i 5 anni che non hanno aderito alla profilassi.

Le somme tracciano la sfida delle prossime settimane: tra chi ha ricevuto la seconda dose da più di quattro mesi (e dunque deve ricevere la terza dose) e chi non ha nemmeno la prima dose, in Bergamasca la lente si posa su 451.947 cittadini; in Lombardia, le due platee mettono insieme 4.474.552 persone.

Gli over 50 e l’obbligo

Intanto, l’obbligo vaccinale instrada verso l’immunizzazione gli over 50. In Bergamasca ne mancano all’appello 43.892; ma ci sono anche circa 150mila over 50 – dati aggiornati al 5 gennaio – che hanno ricevuto la seconda dose ma non la terza. La risposta alla nuova stretta vaccinale restituisce un quadro a macchia di leopardo: nei centri vaccinali dell’Asst «Papa Giovanni», per esempio, si osserva un sensibile incremento delle prenotazioni da parte degli over 50; negli hub dell’Asst Bergamo Est, sono poche unità gli over 50 che si stanno «autopresentando» per ricevere la prima dose (gli adulti senza prima dose possono beneficiare dell’accesso libero agli hub, ma possono ovviamente anche prenotare).

Il tempo stringe: le sanzioni per chi non è in regola con l’obbligo vaccinale scattano dal 1° febbraio.

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