Università, in arrivo 10,8 milioni per il progetto in via Statuto: aule e uffici

IL FINANZIAMENTO . Stanziato dal ministero per riqualificare l’ex Accademia della Guardia di Finanza. Il via ai lavori di restyling è previsto per giugno 2024.

Il finanziamento è ora nero su bianco. Quasi undici milioni di euro per la riqualificazione dell’ex Accademia della Guardia di Finanza di via Statuto, da destinare alla creazione di uffici, sale studio e al polo giuridico dell’Università degli Studi di Bergamo. È quanto stanziato dal decreto del ministero dell’Università e della Ricerca pubblicato il 7 agosto: la conclusione di questo iter era parecchio attesa, in gioco c’è il futuro di un immobile fondamentale nel risiko degli spazi dell’ateneo orobico.

Progetto di riqualificazione

Alla base c’è appunto l’acquisizione – varata nel 2021 – dell’ex Accademia delle Fiamme Gialle da parte dell’UniBg, che ha poi messo a punto un progetto di riqualificazione dell’immobile, con la realizzazione di impianti sportivi, uffici e residenze. Un primo finanziamento da 3,2 milioni di euro era stato deliberato dal ministero lo scorso maggio per la palestra del nuovo Cus, ora è stata ufficializzata anche la seconda tornata di risorse economiche, pari a 10,8 milioni di euro; il progetto presentato dall’Università di Bergamo per la valutazione del ministero si è classificato al secondo posto su un totale di 37 atenei partecipanti. Si attende tra l’altro la conclusione della fase di valutazione di un altro bando ministeriale a cui l’Università di Bergamo ha partecipato, sempre per via Statuto: l’ateneo ha infatti presentato un progetto da 28 milioni per la realizzazione di nuove residenze per gli studenti (nell’ex Accademia sono previste in totale 255 camere).

Lavori al via entro metà 2024

Il finanziamento da 10,8 milioni di euro andrà a innestarsi su un intervento – spiega una nota dell’Università – che comporta un quadro economico complessivo di 19,4 milioni di euro e che prevede la realizzazione, per quanto riguarda il polo giuridico, di aule didattiche, uffici per i docenti e biblioteca; oltre a sale studio destinate agli studenti di tutti i corsi di laurea UniBg e uffici per l’amministrazione centrale d’ateneo.

Il decreto ministeriale fissa un primo paletto temporale: i lavori dovranno prendere avvio entro il 30 giugno 2024. Così, sottolineano dall’ateneo, «entro la fine di settembre l’Università depositerà l’istanza per il rilascio del permesso a costruire, confidando nel riscontro favorevole del Comune in tempi brevi». Per Sergio Cavalieri, rettore dell’Università degli Studi di Bergamo, «la cifra a noi destinata dal ministero dell’Università e della Ricerca per la riqualificazione dell’immobile situato in via Statuto rappresenta un riconoscimento alle potenzialità che tale polo universitario potrà esprimere una volta ultimati i lavori. La ristrutturazione dell’ex Accademia della Guardia di Finanza contribuirà alla creazione di un campus giuridico di UniBg e, in virtù della disponibilità prevista a regime di impianti sportivi e di una residenza universitaria, a una presenza ancor più rilevante del nostro ateneo nel tessuto urbano, consentendo di instaurare e rafforzare il dialogo e il coinvolgimento diretto dei cittadini nella vita universitaria».

UniBg sta vivendo una fase di intenso lavoro sul fronte degli spazi: «Questo sviluppo costituirà inoltre un’ulteriore opportunità di collaborazione con il Comune di Bergamo, attraverso visioni e tempi condivisi a beneficio del futuro dell’Ateneo e della sua città – conclude il rettore –. Un doveroso e sentito ringraziamento va al personale dei nostri uffici tecnici e amministrativi per l’impegno profuso che ha reso possibile l’acquisizione di questo rilevante finanziamento». Sullo sfondo resta il lungo iter delle ex caserme Montelungo-Colleoni.

L’anno accademico alle porte

Intanto s’avvicina il via del nuovo anno accademico, con le consuete novità: UniBg ha lanciato sei nuovi corsi di laurea magistrale e un nuovo corso triennale. Nell’anno accademico 2022/23 furono 5.250 le matricole iscritte ai corsi triennali e alle magistrali a ciclo unico, a cui si aggiungevano le 1.440 nelle magistrali; il 44% degli immatricolati arrivava da fuori provincia.

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