Università: 14.600 bergamaschi studiano fuori provincia, il 71% a Milano

I DATI. Nel giro di un decennio sono cresciuti del 18,2%. La «calamita» del capoluogo: la maggioranza è pendolare, ma una parte ha preso casa.

La «calamita» ha le sembianze della metropoli, l’attrattività di un’offerta ampia e sostanzialmente completa, ma anche le insidie – economiche e abitative – della grande città. Per i bergamaschi che scelgono un’università fuori provincia, Milano è ovviamente il bacino principale. Ma quello dei fuori sede bergamaschi – che siano pendolari o che abbiano preso una stanza o una casa in un’altra città – è un «contingente» dai numeri ampi e in crescita, capace di distribuirsi capillarmente in tutto il Paese.

I dati

Secondo i dati del ministero dell’Università e della Ricerca riferiti all’anno accademico 2022/2023 (i più recenti disponibili), sono infatti 14.655 i bergamaschi che studiano in un’università fuori provincia (di cui 2.248 fuori regione); nell’anno accademico 2013/2014 erano 12.401, nel giro di un decennio sono dunque cresciuti del 18,2%.

Guardando allo scenario più recente si conferma appunto il «primato della vicinanza», perché Milano e Brescia sono ovviamente i principali poli d’attrazione (e molti di questi fanno i pendolari, quindi non sono alle prese col caro-affitti): 3.797 studiano alla Statale di Milano, 2.537 sono iscritti alla Bicocca, 2.215 al Politecnico, 1.466 all’Università di Brescia, 1.064 alla Cattolica (che comprende anche la sede di Brescia), poi 266 allo Iulm, 232 alla Bocconi, 172 all’Università Vita-Salute San Raffaele, 142 all’Humanitas University (con sede a Rozzano), dunque con quasi 11.900 universitari bergamaschi solo tra queste due città. Solo a Milano i bergamaschi sono 10.424, il 71% di tutti i bergamaschi che studiano fuori provincia: una parte consistente si muove col treno, che conserva però sostanzialmente le stesse tempistiche di decenni fa, ma una quota sfida la «giungla» degli affitti milanesi.

Presenze in 47 atenei d’Italia

Più ci si allontana da casa – tutti i dati sono riferiti agli iscritti che hanno mantenuto la residenza in provincia di Bergamo, la dinamica più tipica dei fuori sede – e più diventa giocoforza necessario «investire» su una stanza: a Pavia sono 635 i bergamaschi, a Bologna 347, a Padova se ne contano 298, a Torino 196, a Trento 160, e via elencando lungo tutto il Paese, con presenze in 47 atenei d’Italia. I dati del ministero disegnano anche alcune curiosità: ad esempio, in Sardegna ci sono 8 bergamaschi all’Università di Cagliari e 5 a quella di Sassari, mentre non risultano bergamaschi nelle università siciliane. Proprio Sassari è la «cenerentola» della diaspora bergamasca, insieme all’Università delle Marche (che ha sede tra Ancona e altre città della regione, con 5 iscritti provenienti dalla Bergamasca). Sono invece 6 per ciascun ateneo i bergamaschi che frequentano le università di Cassino, Catanzaro, Foggia e Bra-Scienze Gastronomiche

Il prezzo della distanza

Così, la mappa del caro-alloggi interessa parecchi studenti e famiglie bergamaschi. Il report di Immobiliare.it indica che a Milano il prezzo medio di una singola si attesta a 637 euro e quello di un posto letto in una doppia a 353 euro, a Bologna si va dai 264 euro per un posto letto in una doppia ai 506 euro per una singola, e il podio è completato da Roma (dove i bergamaschi sono un centinaio) con 503 euro per una singola e 283 per una doppia; tra le altre città universitarie per antonomasia, a Firenze si spazia tra i 254 euro di una doppia e i 493 di una singola, a Padova si chiedono 237 euro per una doppia e 442 per una singola, a Torino 228 euro per una doppia e 409 per una singola, a Trento 194 euro per una doppia e 381 per una singola. Tra l’altro, il mercato sta subendo dei riallineamenti notevoli: dopo una lunga stagione di boom, la domanda di stanze singole a Milano si è sostanzialmente congelata (-1% rispetto a un anno fa), mentre sono in forte (ri)crescita città come Roma (+62%), Firenze (+18%), Venezia (+53%), Napoli (+185%), Brescia (+160%), Bari (+207%), Pavia (+180%).

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