Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 21 Novembre 2024
Una vita dedicata alla montagna, Colarete piange Alfredo Pasini
IL LUTTO. Noto per le sue imprese nello sci d’alpinismo e per l’impegno nelle Penne nere, aveva 76 anni. I figli: «Ci ha insegnato i valori dello sport».
«Rispetto di tutti, paura di nessuno, tutti corrono con due gambe». Era il motto preferito e che ben rappresentava Alfredo Pasini, figura di spicco dello sport e del volontariato dell’alta Val Seriana spentosi mercoledì 20 novembre all’età di 76 anni a seguito di una lunga malattia.
Classe ’48, di Colarete frazione di Valgoglio, sposato da quasi 50 anni con Albertina Fornoni, aveva lavorato per l’Enel ed oltre ad esser conosciuto come papà dei due campioni dello sci di fondo Renato e Fabio, è stato figura di riferimento degli sport di montagna. Partito con le gare di sci nordico, ha trovato la sua dimensione nello sci d’alpinismo, ambiente nel quale era noto come «il re della raspa» soprannome legato al modo di frenare infilando i bastoncini tra le gambe. Protagonista del Trofeo Parravicini che vinse ben tre volte, oltre ad innumerevoli vittorie anche prestigiose fuori provincia nella sua bacheca era orgoglioso di vantare pure tre edizioni del Trofeo Sora, la staffetta alpina legata al mondo della Penne nere che tanto gli era caro e che rappresentava l’altra sua grande passione ed alla quale dedicava «l’altra» parte del suo tempo in attività di volontariato.
E a proposito di Alpini Alfredo Pasini andava fiero degli innumerevoli titoli italiani Ana di corsa in montagna, specialità che lo vedeva protagonista quando toglieva gli sci e della quale vantava pure un titolo italiano assoluto in staffetta.
Il ricordo dei figli
«Nella corsa in montagna era un fenomeno – ricorda il figlio Renato –, è storica la sky runner del Giro Orobie del 2004 che abbiamo corso io, lui e mio fratello Fabio finendo terzi. Aveva già 56 anni ma nella frazione tra il rifugio Albani e il Passo della Presolana, la più tecnica, è stato fantastico. Nella vita ci ha insegnato i veri valori dello sport, alle gare non lo vedevi mai in giro, ma sapevi che c’era ed in pista ed era sempre al posto giusto. Uomo di poche parole ma tanti fatti, usciva dal lavoro ad Ardesio e ci portava a Valcanale a fare sci alpinismo. Lui partiva e ci diceva di seguire le tracce, un ottimo modo per farci crescere».
«Alfredo ha avuto il grande merito di avviare allo sport e ai suoi insiti valori, tantissimi ragazzi»
Anche Fabio sfoglia l’album dei ricordi: «Il 7 ottobre scorso l’hanno chiamato a Sovere per accendere la fiaccola dei campionati italiani Ana di corsa in montagna a staffetta che poi ho vinto, è stata la sua ultima uscita e sono felice abbia portato con sé questo bel ricordo. Era molto generoso, non si tirava mai indietro. Dopo l’atleta ha fatto l’allenatore di fondo per i “bocia”: mai esasperato, trovava sempre le parole giuste, un vero esempio. Lo è stato anche per me insegnandomi tante cose: sport, vita, famiglia, tutti valori sani e positivi».
«La comunità di Valgoglio gli è da sempre riconoscente»
«A Valgoglio – affermano Diego Morstabilini, vicepresidente della sezione Alpini di Bergamo e Serafino Dedei, capogruppo delle Penne nere di Valgoglio - Alfredo ha avuto il grande merito di avviare allo sport e ai suoi insiti valori, tantissimi ragazzi e giovani. E di questo gli siamo infinitamente grati». Aggiunge il sindaco Angelo Bosatelli: «L’amministrazione comunale e tutta la Comunità di Valgoglio da sempre sono gli molto riconoscenti sia per quanto fatto per lo sport, sia per quanto operato per la salvaguardia della natura». Le spoglie mortali sono state composte nella chiesa di San Michele a Colarete in attesa delle esequie che si terranno sabato 23 novembre alle 10,30 presso la parrocchiale di Gromo.
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