Una scuola che non va in ferie, ragazzi a lezione in ospedale

BERGAMO. Al «Papa Giovanni» l’iniziativa nata dall’associazione Con Giulia onlus. Attività fino a tutto agosto. Coinvolti 120 docenti per 200 degenti pediatrici.

Per i bambini ricoverati per breve, medio o lungo periodo nei reparti pediatrici dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, la scuola non si interrompe nemmeno d’estate. Grazie ai volontari della «scuola estiva in ospedale» dell’associazione «Con Giulia onlus» - nata in ricordo di Giulia Gabrieli, mancata a 14 anni per una gravissima malattia, con l’intento di dar forma ai progetti che Giulia aveva a cuore - i ragazzi ricoverati (iscritti alla scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo e secondo grado) possono ripassare il programma svolto durante l’anno scolastico, prepararsi all’attività didattica in vista della classe successiva oppure partecipare a diversi tipi di laboratori, così da allontanare i pensieri dal periodo (più o meno difficile) che stanno vivendo in reparto.

I ragazzi ricoverati possono ripassare il programma svolto durante l’anno scolastico, prepararsi all’attività didattica in vista della classe successiva oppure partecipare a laboratori.

La scuola ha infatti una valenza terapeutica a tutti gli effetti e proprio per questo è necessario garantirne la continuità durante tutto l’anno. Le attività sono cominciate ai primi di luglio e dureranno fino a tutto agosto, coinvolgendo 120 volontari (per lo più tutti docenti - o ex docenti - ma anche studenti universitari) per oltre 200 degenti (lo scorso anno, nel 2023, erano 222). «Quest’anno siamo alla dodicesima edizione della scuola estiva in ospedale. Abbiamo iniziato con una quarantina di volontari e ora, ogni anno, riceviamo anche fino a 150 richieste.

Le persone che si mettono in gioco hanno tra i 18 e i 70 anni, tutte fortemente motivate. Spesso devono affrontare diverse ore di tragitto per arrivare nel nostro ospedale e a volte vengono anche da fuori regione», spiega Giovanna De Ponti, responsabile della sezione estiva ospedaliera. Negli anni la scuola estiva è cambiata, così come sono profondamente cambiati sia i ragazzi che le loro famiglie. «Abbiamo visto l’aumento di tantissimi problemi psichiatrici che richiedono, da parte nostra, competenza e anche di avere i “piedi di piombo” nelle situazioni più delicate. Specialmente dopo il Covid, che ha portato a un aumento dei casi, prima della pandemia non ne vedevamo così tanti – spiega De Ponti – Ma non c’è solo questo, a volte anche le famiglie sono oppositive e restie ad essere avvicinate, specialmente in casi gravi».

«Abbiamo iniziato con una quarantina di volontari e ora, ogni anno, riceviamo anche fino a 150 richieste. Le persone che si mettono in gioco hanno tra i 18 e i 70 anni, tutte fortemente motivate».

Le lezioni avvengono stanza per stanza, instaurando una dinamica one-to-one e portando una didattica coinvolgente, anche attraverso il gioco. Si tratta principalmente di interventi brevi, generalmente tra i 30 e i 45 minuti circa, che consentono allo studente di apprendere, recuperare e proseguire il proprio percorso formativo senza affaticarsi in modo eccessivo. Dal momento che i singoli interventi sono calibrati, modificati e riadattati di volta in volta in base alle diverse situazioni, un ingrediente essenziale è la flessibilità. Inoltre, il ruolo dei docenti nella scuola estiva in ospedale prevede un costante orientamento verso la finalità didattica, che rimane sempre centrale e distintiva di questo servizio. Spesso vengono organizzati anche laboratori didattici dedicati alla fotografia, all’inglese, a poesia, scienze, fisica, letteratura e scrittura creativa, arte e giochi matematici. Per essere un volontario bisogna seguire un corso di formazione durante la prima metà dell’anno, obbligatorio per i nuovi volontari, ma anche per i veterani che, nelle ore dedicate, seguono un corso di aggiornamento tenuto da esperti della realtà ospedaliera, ma anche dell’Università degli Studi di Bergamo.

«È fondamentale per capire la modalità con cui approcciarsi agli ambienti e, per chi lo fa da tanti anni, condividere esperienze», continua la referente. Per chi volesse diventare un volontario della sezione, tutte le informazioni sono al sito www.congiulia.com . Le iscrizioni al corso obbligatorio per la docenza sono aperte ogni anno verso il mese di ottobre/novembre.

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