Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 06 Gennaio 2025
«Una fiaccolata in centro, poi Mamadi riposerà in Gambia»
L’INIZIATIVA. «Grazie a chi ha indagato e scoperto la verità». Con i connazionali pensa a un corteo sul luogo del delitto.
«L’idea è quella di organizzare una manifestazione per ricordare mio fratello e tutto il bene che ha fatto. Una fiaccolata che possa arrivare nel cuore di Bergamo, proprio dove Mamadi è stato così brutalmente ucciso».
Una fiaccolata per ricordare Mamadi
Alieu Tunkara è ancora comprensibilmente scosso per la drammatica morte del fratello trentaseienne. Ma già sta pensando a come ricordarlo, viste anche le tante sollecitazioni che sta ricevendo in tal senso da familiari e amici, non solo loro connazionali del Gambia. Vuole però gestire bene i tempi e dividere il momento del ricordo dall’indagine in corso. «Per rispettare l’attività della polizia e di chi sta indagando, prima di organizzare questa manifestazione vogliamo a spettare che l’indagine sia conclusa in tutti i suoi passaggi – prosegue Alieu –: l’interrogatorio del fermato e l’autopsia di mio fratello. Poi sarà il momento della riflessione e del ricordo tutti assieme con questa manifestazione in centro, per la quale abbiamo già anticipato alla questura che chiederemo i relativi permessi. Dopodiché riporteremo il corpo di Mamadi in Gambia dove celebreremo il suo funerale e lo seppelliremo».
Le spese di rimpatrio sostenute dall’azienda di Mamadi
Tra l’altro le spese per il rimpatrio del feretro con il corpo di Look – come lo chiamavano parenti e amici qui a Bergamo per via della somiglianza, a partire dalle treccine, con l’attaccante atalantino Ademola Lookman – saranno interamente sostenute dalla società di vigilanza privata che aveva assunto Mamadi lo scorso 1° dicembre, la «Top Secret» di Ferrara. Il presidente Matteo Mazzoni si dice «profondamente scosso dall’episodio e per questo abbiamo deciso di stare vicini alla famiglia del nostro dipendente».
Non una vicinanza solo teorica, ma con tanto di appoggio economico: oltre alle spese per il rimpatrio della salma, la «Top Secret» provvederà infatti anche a sostenere le spese legali della famiglia, qualora i Tunkara volesse per esempio nominare un proprio perito per l’autopsia o un legale qualora dovessero decidere di costituirsi parte civile nel futuro processo.
La riconoscenza verso la polizia
«Sono grato alla polizia e a chi ha indagato per far luce su quanto accaduto – evidenzia ancora il fratello della vittima –: l’unico aspetto che non riesco a spiegarmi è il movente, visto che mio fratello non mi aveva mai parlato di questa ragazza, ed essendo molto timido di carattere, dubito potesse aver avviato una relazione. L’idea che mi ero fatto era piuttosto legata a uno screzio sul lavoro». A ogni modo, per Alieu Tunkara il fatto che il caso sia stato risolto anche in tempi piuttosto rapidi non è che motivo di riconoscenza nei confronti di chi ha indagato.
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