Cronaca / Bergamo Città
Martedì 26 Novembre 2024
Un museo virtuale per la Valle d’Astino
UNIVERSITÀ. L’idea lanciata nell’ambito dell’accordo con l’Heritage Institute per promuovere il patrimonio culturale. Il rettore: «Al via una scuola di formazione». Bombardieri (Mia): «Un riconoscimento per il lavoro di recupero».
Dalla Capitale della Cultura lanciati verso il futuro. L’anno che si è concluso ha lasciato a Bergamo e al territorio l’eredità più importante: la consapevolezza di un’identità culturale ben definita e di cui andare fieri. Un patrimonio la cui valorizzazione può aprire nuovi scenari, magari attraverso la collaborazione con i più prestigiosi istituti internazionali come l’Heritage international institute.
Turismo per tutti
È con l’ente romano, nato per promuovere in tutto il mondo il patrimonio culturale e naturale, materiale e immateriale, che l’Università di Bergamo ha sottoscritto il 25 novembre un protocollo d’intesa per valorizzare allo stesso modo il patrimonio culturale orobico su scala internazionale. Un accordo che ha coinciso con l’avvio della scuola internazionale «Heritage tourism for all. Tangible and intangible heritage accessibility and responsible and inclusive tourism», denominazione complessa che potrebbe essere riassunta in «Turismo per tutti», ovvero una scuola per la formazione di esperti in grado di rendere la cultura accessibile e inclusiva per le persone con disabilità e da un punto di vista economico, anche per mezzo della tecnologia. Ed è quello che si cercherà di fare realizzando un museo virtuale sulla Valle della Biodiversità e sul monastero di Astino.
Per Astino è un’altra stella sul petto dopo avere ricevuto il «Premio Paesaggio d’Europa 2021» dal Consiglio d’Europa. «L’intenzione di realizzare un museo virtuale – spiega Fabio Bombardieri, presidente della Fondazione Mia – è un ulteriore riconoscimento a livello nazionale e internazionale del lavoro di riqualificazione della valle e del monastero di Astino, e la conferma di un rapporto di collaborazione con l’Università e il Ministero che si aggiunge a quella in essere con l’Osservatorio del paesaggio. È un passo importante, che fa diventare Astino sempre più di interesse non solo locale ma internazionale».
La collaborazione con l’Università di Bergamo
Il programma di collaborazione tra l’Università e l’Heritage International Institute prevede la valorizzazione del patrimonio bergamasco a tutto tondo: archeologico, cinematografico, musicale, gastronomico e paesaggistico. Un nuovo modello che, per il rettore Sergio Cavalieri, parte da basi solide in una città che può anche vantare il riconoscimento di sito Unesco: «Con questo accordo vogliamo fare un passaggio ulteriore, mettendoci a confronto con realtà nazionali e internazionali sulla valorizzazione del patrimonio culturale. E le parole “for all” tengono conto di un altro aspetto che riguarda l’inclusione e dell’accessibilità del patrimonio, che deve essere fruibile anche a chi non ne ha le possibilità – spiega –. L’Università è impegnata su questo punto e a breve partiremo con una nuova laurea magistrale sui temi della disabilità e dell’utilizzo delle tecnologie per migliorare la fruibilità del patrimonio artistico». Per la sindaca Elena Carnevali «l’accordo segna un arricchimento per Bergamo. Condividiamo tutti la stessa missione, quella della sensibilizzazione e della formazione di studenti e professionisti sull’importanza dell’accessibilità del patrimonio culturale, ma anche quella di accrescere le opportunità di cultura e conoscenza dei nostri patrimoni rafforzando la contaminazione tra diverse culture».
Cercasi persone giovani
Il ceo dell’Heritage international institute, Sergio Iovino, lancia un appello agli studenti dell’International school: «L’Istituto cerca persone giovani che abbiano uno sguardo nuovo su come salvaguardare il patrimonio culturale. Abbiamo bisogno di ascoltarvi per trovare le linee guida per fare accedere le persone con disabilità al nostro patrimonio. Vogliamo confrontarci con voi, ma qualunque soluzione troveremo, dovrete essere soprattutto voi ad attivarvi sul territorio». «Il percorso della Capitale della Cultura ha reso evidente la ricchezza del nostro territorio, che la Provincia ha cercato di valorizzare - ha detto il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi -. Ma la bellezza più grande rimane la ricchezza umana dei bergamaschi e in questi anni abbiamo colto l’importanza di lavorare insieme».
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