Cronaca / Bergamo Città
Domenica 20 Agosto 2023
Un morto e l’allarme nuove droghe, ma lo spaccio è diminuito del 10%
L’ANALISI. L’alert sull’eroina «tagliata» con xilaxina per adesso trasmesso alle strutture sanitarie ma non alle forze dell’ordine. Il prefetto: in città nei primi 7 mesi del 2023 smercio sceso del 28%.
L’allarme nuove droghe, in particolare l’eroina tagliata con la xilazina (un potente sedativo a uso veterinario), è arrivato alle strutture sanitarie della nostra provincia il 12 agosto, anche se le forze dell’ordine non hanno ancora ricevuto segnalazioni da Roma. «Per ora – conferma il questore Stanislao Schimera – non abbiamo registrato allarmi in tema di nuove droghe, né segnalazioni ci sono giunte da fonti a livello nazionale».
L’ultimo decesso
E chissà se la morte del 43enne stroncato da un’overdose nelle vicinanze della stazione venerdì può avere a che fare con questa «novità». Il sostituto procuratore Giancarlo Mancusi, che coordina le indagini della Squadra mobile, s’è riservato di disporre l’autopsia. Al momento ci sono pochi dubbi sul fatto che il decesso sia dovuto a un abuso di sostanze stupefacenti. Escludere la morte violenta causata da terze persone è il fattore fondamentale nelle prime battute di un’inchiesta di questo tipo, per questo motivo gli approfondimenti sulla tipologia della sostanza assunta dal 43enne passano per ora in secondo piano.
Dato in controtendenza
Ma c’è un dato sul fenomeno droga che sembra in controtendenza con i recenti allarmi, anche sulla comparsa di nuove sostanze. Lo spaccio a Bergamo e provincia nei primi mesi di questo anno registra una flessione del 10,2%. È il prefetto Giuseppe Forlenza a comunicarlo. «A conferma dell’intesa attività preventiva e di contrasto dello spaccio di stupefacenti, svolta con il concorso delle polizie locali, nei primi mesi del 2023 si è registrata sul territorio provinciale una flessione del 10,2% del fenomeno. Gli episodi denunciati passano infatti da 176 nei primi sette mesi del 2022 a 158 dello stesso periodo del 2023. Analogo decremento dei reati di spaccio si è registrato nel Comune di Bergamo, dove i fenomeni delittuosi passano da 60 a 43 (-28,3%)».
Flessione in provincia
Stessa tendenza, in provincia, per la produzione e il traffico di sostanze stupefacenti, per i quali la flessione nei primi sette mesi del 2023 è del 12,5%: 16 quelli denunciati nel 2022, 14 quelli del 2023. Il dato è invece in controtendenza in città, dove da tre si sale a cinque.
Luoghi di aggregazione
«Il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti – sottolinea il prefetto Forlenza – è alla costante attenzione della Prefettura ed è frequentemente oggetto di riunioni tecniche di coordinamento delle Forze di polizia e del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, con la partecipazione del sindaco di Bergamo e degli altri Comuni interessati». «Oltre che alla stazione ferroviaria e alle Autolinee – prosegue il prefetto di Bergamo –, sono stati intensificati, all’esito di apposite riunioni di coordinamento, i controlli nei luoghi maggiormente affollati, in quelli di aggregazione giovanile e nei pressi delle scuole. In particolare, durante il periodo scolastico, sono stati disposti specifici servizi di prevenzione e contrasto, con il concorso della polizia locale di Bergamo e con l’ausilio dell unità cinofile, nella zona della stazione ferroviaria e di quella delle Autolinee. Attesi i buoni risultati ottenuti, nei primi giorni di settembre, prima dell’inizio dell’anno scolastico, sarà valutata, in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, la ripresa di tale attività».
L’impegno sui giovani
La prefettura è attiva anche in tema di prevenzione sull’uso personale di sostanze stupefacenti. «È intensa l’attività – ricorda Forlenza – che svolgiamo attraverso il Nucleo operativo tossicodipendenze, finalizzata alla presa in carico delle persone segnalate dalle forze di polizia ai sensi dell’articolo 75 del Dpr 309/90. Ad ulteriore conferma dell’attività preventiva svolta dalle Forze di polizia, numerose le segnalazioni ricevute. Nel 2022 sono state 1.003, di cui 104 per minori, mentre nei primi sette mesi del 2023 sono 565, di cui 45 per minori, sulla base delle quali l’assistente sociale del Nucleo operativo della prefettura invita a un colloquio gli interessati, per lo più ragazzi, con l’obiettivo di fornire supporto e di indirizzarli presso i Servizi per le dipendenze (SerD) dell’Ats e i Servizi multidisciplinari integrati (Smi) ai fini della predisposizione di un programma educativo/informativo o di un percorso terapeutico e socio-riabilitativo». Il prefetto di Bergamo a questo proposito specifica inoltre che «sono stati 239 i colloqui effettuati nel 2022, mentre sono 140 quelli nei primi sette mesi del 2023. In alcuni casi si procede all’applicazione di sanzioni amministrative, quali la sospensione della patente o dei documenti validi per l’espatrio».
Tema importante
La tragedia di venerdì sera alla stazione, riflette Marcella Messina, assessore alle Politiche sociali di Bergamo, «fa capire quanto il tema delle dipendenze sia sempre più importante».
Sicurezza e sociale
E l’assessore Marcella Messina aggiunge: «È un tema di carattere sociosanitario che chiama in causa anche competenze di Regione, è necessario un coordinamento maggiore per non lasciare soli i Comuni nella gestione di queste situazioni. Crediamo nei servizi a bassa soglia, come il Drop-in, ma il tema della ricerca di trattamento delle dipendenze, con la crescita e l’emersione di sostanze nuove, richiede un maggior investimento dai livelli superiori».
Sulla zona della stazione, da tempo considerata una tra le più delicate della città, l’impegno di Palazzo Frizzoni intreccia interventi in temi di sicurezza – con la polizia locale e il coordinamento con le altre forze dell’ordine – e interventi di carattere sociale.
Più investimenti
«Noi, come Comune – prosegue l’assessore alle Politiche sociali di Bergamo Marcella Messina –, crediamo e abbiamo valorizzato i servizi a bassa soglia, pensiamo al Drop-in e alla collaborazione con la messa in campo con i diversi soggetti che operano su quell’area, ma il tema della ricerca di trattamento delle dipendenze, a maggior ragione con la crescita e l’emersione di sostanze nuove e più degradanti, richiede un maggior investimento da parte dei livelli istituzionali superiori. Questa è la strada necessaria da seguire».
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