Tutela della salute, Palafrizzoni elimina l’uso del glifosate

LA NOVITA’. Bergamo dice addio al glifosate e riduce l’uso di erbicidi chimici: più tutela per salute e ambiente.

Una città più attenta alla salute pubblica e all’ambiente. La Giunta comunale di Bergamo ha approvato una delibera che sancisce l’eliminazione definitiva dell’uso del glifosate e riduce l’uso degli erbicidi chimici come il flazasulfuron, con l’obiettivo di promuovere pratiche di diserbo biologico e meccanico nei contesti urbani.

La nuova delibera elimina l’uso del glifosate e riduce fortemente l’applicazione di flazasulfuron, promuovendo l’adozione di alternative più sostenibili

Cos’è il glifosate

Il glifosate, uno degli erbicidi più utilizzati a livello mondiale nella gestione del verde pubblico e in agricoltura, è da tempo al centro del dibattito scientifico per i suoi potenziali effetti negativi sulla salute. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) lo ha classificato come sostanza “probabilmente cancerogena per l’uomo” (categoria 2A). In Italia, l’uso del glifosate è già vietato in aree frequentate dalla popolazione come parchi, giardini, campi sportivi, cortili scolastici e aree gioco. A Bergamo, fino ad oggi, era impiegato esclusivamente nei cimiteri dove garantiva un diserbo efficace.

Cos’è il flazasulfuron

Anche il flazasulfuron, principio attivo a base di sulfonilurea, sebbene considerato sicuro nei limiti di utilizzo previsti, può avere impatti sugli ecosistemi acquatici. La nuova delibera elimina l’uso del glifosate e riduce fortemente l’applicazione di flazasulfuron, promuovendo l’adozione di alternative più sostenibili.

Dieci aree pilota

L’Assessorato all’Ambiente, in collaborazione con gli uffici dell’Ecologia e con Aprica, individuerà dieci aree pilota della città in cui il flazasulfuron verrà eliminato e sostituito con l’acido pelargonico, affiancato da un’intensificazione delle tecniche di diserbo meccanico.

In quest’ottica, Aprica si è già dotata di una motozappa specifica, uno strumento meccanico progettato per il diserbo della ghiaia nei cimiteri, al fine di garantire una manutenzione efficace e rispettosa dell’ambiente. Si sta inoltre valutando con attenzione l’uso del diserbo termico, una tecnica non invasiva che non ha impatti sugli ecosistemi e può rappresentare un’ulteriore alternativa ecologica.

Particolare attenzione sarà riservata alle aree storiche e architettoniche di pregio, dove si interverrà con metodi che tutelino il patrimonio culturale e rispondano ai più aggiornati criteri di sostenibilità. Anche il settore della conservazione e del restauro, infatti, sta orientando le proprie pratiche verso soluzioni sempre più rispettose dell’ambiente.

«Adottiamo misure di precauzione volte a salvaguardare la salute della cittadinanza e degli ecosistemi. Eliminare il glifosate dalla nostra città, come accade già a Bolzano e in altri comuni italiani, è una sfida importante e rappresenta un buon modello da seguire. Esistono alternative meno dannose del glifosate tra i diserbanti chimici ed esistono soprattutto forme di diserbo meccanico e biologico che vogliamo potenziare. Per tutelare la nostra salute occorre anche imparare a tollerare la presenza di qualche foglia o fiore sulle pavimentazioni: ogni agente chimico che disperdiamo nel suolo inquina le acque superficiali e profonde».

«La sperimentazione che avviamo prevede l’eliminazione di glifosate e la sua sostituzione con flazasulfuron al cimitero, e la sostituzione del flazasulfuron in dieci aree pilota della città con acido pelargonico e diserbo meccanico. Puntiamo così a mantenere la città ordinata oltre che a tutelare l’ambiente e salvaguardare la salute delle persone» dichiara l’assessora alla Transizione ecologica, Ambiente e Verde Oriana Ruzzini.

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Tatiana Debelli

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