Tutela del diritto allo studio, protocollo d’intesa tra Università di Bergamo e Guardia di Finanza

L’ACCORDO. La firma del rettore Sergio Cavalieri e del comandante Giovanni Fontana, a tutela del diritto allo studio per le fasce più deboli.

Venerdì 25 ottobre, presso il rettorato dell’Università di Bergamo, è stato firmato un protocollo d’intesa sul tema del diritto allo studio tra l’ateneo e la Guardia di Finanza. A rappresentare l’Università il rettore Sergio Cavalieri, per la Guardia di Finanza il comandante provinciale Giovanni Fontana.

Il protocollo

Con questo accordo vengono definite le modalità di collaborazione, con l’obiettivo di rafforzare e rendere più efficiente il sistema di prevenzione e contrasto delle condotte lesive degli interessi economici pubblici, connessi alla concessione di misure di sostegno e di incentivo erogate dall’Università a tutela del diritto allo studio, con particolare riferimento a borse di studio, alloggi per studenti universitari, ristorazione e altri servizi.

Il tutto per garantire maggior tutela agli interessi della collettività. Il protocollo, da un lato ha carattere di prevenzione, essendo strutturato su chiare ed efficaci norme di controllo, dall’altro è teso a contrastare gli abusi mediante la verifica di posizioni a rischio, che possono portare lo studente destinatario di eventuali agevolazioni non spettanti a conseguenze anche di carattere penale, oltre che a vedersi revocati e a dover restituire i benefici economici ottenuti illecitamente.

A tutela delle fasce più deboli

Una collaborazione tutela delle fasce sociali più deboli che hanno reale necessità delle risorse pubbliche messe a disposizione, garantendo così, con efficacia e incisività, il diritto allo studio stabilito dall’art. 34 della Costituzione, in virtù del quale «i capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi».

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