Turismo, la mini ripresa stoppata dal rialzo dei contagi

I dati di InTwig sulle prenotazioni confermano un buon novembre, ma non mancano nubi all’orizzonte: per dicembre già arrivate le disdette.

A novembre i turisti premiano Bergamo, riportando il tasso di occupazione degli alberghi ai livelli del 2019. Archiviato un mese decisamente positivo, si guarda però con qualche preoccupazione alle imminenti festività. Complice l’emergenza sanitaria non ancora superata e la nuova variante sudafricana Omicron, le prospettive non sono certo quelle di un Natale coi fiocchi. Si conferma peraltro la tendenza a prenotare il soggiorno negli hotel pochi giorni prima dell’arrivo, se non addirittura direttamente alla reception delle strutture.

I dati di novembre

Tornando ai dati del mese che si sta ormai concludendo, emerge come nei fine settimana il tasso percentuale di occupazione sia stato superiore persino al periodo pre pandemia. L’analisi effettuata dalla società InTwig sulla ventina di strutture ricettive aderenti alla piattaforma H-benchmark, evidenziano un risultato incoraggiante e per certi versi inaspettato.

Il bilancio sui primi tre weekend di novembre fa registrare un aumento medio di occupazione alberghiera del 2% rispetto allo stesso periodo del 2019. Se il primo fine settimana del mese che si sta chiudendo ha visto una riduzione del 6% di occupazione alberghiera rispetto a due anni fa, il secondo e il terzo weekend novembrini hanno fatto registrare la tendenza opposta, con percentuali in crescita decisamente incoraggianti, che hanno superato il 2019 rispettivamente con un 8% e un 4% in più.

L’analisi in prospettiva, prendendo il cluster di strutture monitorate da H-benchmarck e guardando allo storico delle festività di dicembre, racconta un andamento delle occupazioni alberghiere costante dall’inizio di dicembre fino a ridosso delle festività di Natale. Tradizionalmente, come successo anche nel 2019, nei giorni feriali il tasso di occupazione si alza per poi scendere la domenica, soprattutto per effetto dei soggiorni legati al business e delle trasferte di lavoro. Anche per la festa dell’Immacolata il territorio bergamasco non registra solitamente un boom di prenotazioni, mentre con l’approssimarsi delle feste natalizie la curva nel 2019 era scesa fino al punto minimo raggiunto alla vigilia di Natale (20%). Il picco più alto era invece sul Capodanno (81%) dove i festeggiamenti trainano anche le occupazioni alberghiere. Per dicembre 2021 H-benchmark registra un andamento delle prenotazioni alberghiere del tutto simile a quello di due anni fa, con percentuali più alte nei giorni feriali, che scendono la domenica, con una netta discesa a ridosso di Natale e una successiva fino al picco di Capodanno, a cui segue un altro decremento. Il fatto è che ora di mezzo c’è la pandemia con tutte le sue incognite.

«L’effettivo tasso di occupazione di dicembre 2021 sarà sicuramente influenzato da due fattori – evidenzia Aldo Cristadoro, ad di InTwig, che ha estrapolato i dati delle prenotazioni alberghiere –. Da un lato è ormai diffusa la nuova abitudine, cresciuta nel periodo post pandemia, di prenotare sempre più a ridosso della data effettiva di partenza, un elemento che fa ben sperare in vista delle prossime settimane, e dall’altro l’andamento dei contagi che, al contrario, potrebbe scoraggiare le partenze». L’incertezza dello scenario spinge, insomma, i viaggiatori a non esporsi con troppo anticipo nelle prenotazioni alberghiere, per non ritrovarsi poi a dover cancellare la camera opzionata.

Gli operatori preoccupati

Risultato: gli operatori confermano i buoni risultati registrati a novembre, ma guardano con qualche preoccupazione al mese che si apre dopodomani, portatore di ponti e giorni di ferie che normalmente si traducono in viaggi.

«Per ora di certo c’è che chiudiamo un mese che è andato veramente bene – commenta Alessandro Capozzi, vicepresidente del gruppo albergatori di Ascom Confcommercio Bergamo e gestore dell’Hotel Città dei Mille in città –. Si tratta di un risultato molto buono anche perché è paragonabile al 2019. La cosa curiosa è che in passato novembre era un mese dove scarseggiava la voglia di viaggiare, mentre negli ultimi tempi, complici anche le temperature più miti e gli autunni soleggiati con belle giornate, è aumentata la tendenza a visitare città d’arte anche in questo periodo dell’anno. Se guardo invece al mese di dicembre, alle festività e ai ponti che si stanno avvicinando, vedo ancora tante incognite, complice anche l’andamento epidemiologico».

«Prenotazioni a rilento»

Pensiero confermato anche da Beniamino Tomasoni, direttore dell’Hotel Excelsior San Marco di Bergamo.

«Purtroppo le prenotazioni vanno a rilento per il ponte dell’Immacolata e abbiamo registrato cancellazioni da Germania, Olanda e Austria. La preoccupazione è che, dopo una mini ripresa, coincisa con tre mesi autunnali buoni, ma per noi comunque inferiori al lavoro registrato nel 2019, si torni indietro». «È emblematico – conclude Beniamino Tomasoni – come non siano ancora pervenute prenotazioni per il match di Champions League in programma l’8 dicembre fra Atalanta e Villarreal. Bisogna altresì tener presente che la tendenza “wait & see” è diventata un must e molti turisti arrivano last minute».

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