«Troppi studenti non pagano il bus: l’evasione al 20%»

L’ALLARME. Per Arriva il fenomeno non è mai stato così alto. Appello alle famiglie e ai ragazzi: senza il contributo di tutti il servizio non si regge da solo.

È allarme evasione tariffaria sul trasporto pubblico locale. Secondo i monitoraggi dell’operatore Arriva Italia, il fenomeno potrebbe sfiorare il 20%. Su 1.000 studenti controllati, una cinquantina risultano sprovvisti di biglietto, ma altri 150 utilizzano quello di corsa semplice.

Scelta che fa pensare che lo timbrino solo nel momento in cui scattino i controlli. Un comportamento che mette a rischio il servizio stesso, che si alimenta e può essere migliorato solo attraverso la vendita dei titoli di viaggio. «Noi facciamo servizio pubblico e pertanto abbiamo un contratto con l’agenzia per il Trasporto pubblico locale – spiega Roberto Salerno, direttore operativo di Arriva Italia –. Il servizio viene quindi sì parzialmente pagato tramite un corrispettivo statale, ma una quota importante attraverso abbonamenti e biglietti. E senza questi soldi l’azienda non può investire, il servizio viene depotenziato, non può essere migliorato e nemmeno reso sostenibile».

«Timbrano solo in caso di controlli»

Una situazione nuova, figlia della pandemia. Perché, se pur condannabile, il fenomeno esiste da sempre, ma ora a quella bassa percentuale, tra il 3 e il 5% di utenti che non acquistano il biglietto, si aggiunge quella di chi lo timbra solo in caso di controlli: «Uno studente che va tutti i giorni a scuola non acquista il biglietto di corsa semplice perché spenderebbe almeno due volte e mezzo tanto – continua Salerno –. A parte i casi sporadici di chi viene accompagnato dai genitori e quindi nella maggior parte dei casi non ha bisogno di prendere il pullman, la preoccupazione è che gli altri usino il biglietto solo nel caso in cui si effettui il controllo». E fa il pari con il calo di acquisto degli abbonamenti annuali che quest’anno scolastico, rispetto al 2019/20, sono scesi del 30%.

Una riduzione parzialmente compensata dalla vendita dei mensili, che fa attestare la vendita degli abbonamenti a un -18%: ‹‹Un calo così importante per il servizio che svolgiamo può essere legato solo agli studenti – dice il direttore operativo di Arriva – perché sono loro a utilizzare principalmente il servizio. Sicuramente il Covid e la didattica a distanza hanno contribuito a cambiare le abitudini di acquisto dell’utenza».

A supportare l’aumento dell’evasione tariffaria ci sono i dati. Arriva ha messo a confronto il periodo compreso tra settembre 2022 e febbraio 2023 con l’equivalente periodo pre Covid, settembre 2019/febbraio 2020: ‹‹Sei mesi di fatto equiparabili come produzione chilometrica, uomini messi in campo, corse e autobus sul territorio. Abbiamo riscontrato un calo degli introiti del 15% a fronte di quell’aumento dei prezzi del biglietto del 10% che ci era stato riconosciuto. Quindi, considerando la situazione a parità di tariffe, avremmo un 24% in meno d’introiti dai biglietti. Come se avessimo il 24% dei passeggeri in meno. Cosa che non viene verificata nei fatti visto che svolgiamo lo stesso servizio pre Covid, senza mai aver avuto l’esigenza di riorganizzare il servizio per mancanza di passeggeri».

Ed è proprio da questo 24%, scalando la quota di chi per scelta ha deciso di spostarsi con mezzi propri, che si ottiene quel 20% di evasione tariffaria rilevata anche dai controlli effettuati e che verranno potenziati e ripetuti più spesso su tutti i centri scolastici. «Ci troviamo in una situazione strutturale e preoccupante – conclude Salerno –. Ci appelliamo agli utenti, alle famiglie e alle istituzioni. È importante capire che è importante pagare biglietto e abbonamento. Il miglioramento del servizio di trasporto non deve essere garantito solo dalle risorse statali, ma anche quelle di chi ne usufruisce. Noi abbiamo un piano d’investimenti di 20 milioni di euro su tre anni per l’acquisto di 80 nuovi mezzi, alcuni a metano, altri elettrici, altri diesel Euro 6 ed Euro 7. Stiamo anche sperimentando il motore diesel con alimentazione con hvo che è un carburante che garantisce emissioni di anidride carbonica nel suo ciclo complessivo di vita inferiore del 90% rispetto al gasolio normale, ma questo costa e deve sostenuto da tutti».

Come risolvere il problema

Complicata la soluzione del problema. Oltre alle sanzioni amministrative previste per chi viene trovato sprovvisto di biglietto, e che variano da 35 a 171.50 euro, Arriva sta pensando di coinvolgere proprio gli istituti scolastici nell’opera di sensibilizzazione di studenti e famiglie.

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