Trenord cambia: basta bonus automatici

TRASPORTI. Nel nuovo Contratto di servizio con la Regione sarà il viaggiatore a dover chiedere un indennizzo in caso di ritardo o soppressione dei treni. I pendolari: «Siamo preoccupati». Casati (Pd): «Oltre il danno la beffa».

Dal bonus automatico all’indennizzo su richiesta. Trenord cambia sistema. In caso di ritardi e soppressioni dei treni, infatti, il viaggiatore non avrà più diritto al rimborso automatico del 30% della quota pagata per l’abbonamento, corrisposto sotto forma di sconto sull’abbonamento successivo, ma dovrà fare richiesta di un indennizzo.

L’incontro

È una delle novità previste dal nuovo Contratto di servizio, rinnovato per altri dieci anni, tra Regione Lombardia e la società che gestisce il trasporto ferroviario regionale. Il passaggio è emerso nel corso dell’ultima Conferenza regionale del Tpl, mercoledì scorso, avente all’ordine del giorno proprio un’informativa sul nuovo contratto, ed è bastato a mettere in allarme i rappresentanti dei viaggiatori. Insieme alla ridefinizione delle modalità di valutazione degli aspetti qualitativi del Servizio e della modalità di calcolo delle relative penali. «La notizia più preoccupante è la scomparsa, nel Contratto, di qualunque riferimento al sistema dei bonus – scrivono in una nota –. A una precisa domanda da parte di un rappresentante dei viaggiatori, la preoccupante risposta è stata che “il bonus come lo conosciamo non ci sarà più”».

I rappresentanti degli utenti ricordano che «il bonus non costa nulla a Regione, essendo finanziato con parte dei proventi delle penali comminate a Trenord a fronte dei disservizi». Chiedono quindi «più dettagliatamente cosa ne è stato dell’ammontare delle penali non confluite nel bonus sin dalle origini del sistema e il cui utilizzo doveva essere concertato nel corso dei Tavoli di quadrante». E chiariscono: «Siamo indubbiamente favorevoli a una revisione del sistema dei bonus nella direzione di una maggiore equità ed estensione anche ai titoli integrati, purché ciò avvenga secondo i dettami della trasparenza e della condivisione. Osserviamo però che si tratta di un sistema di risarcimento unico in Italia e che pone pertanto la Lombardia al primo posto nella tutela dei diritti degli utenti, almeno sotto il punto di vista del riconoscimento del disagio subìto». Trenord conferma, senza però entrare nel merito, il passaggio da un sistema automatico all’indennizzo, che dovrà essere di volta in volta chiesto al viaggiatore. Facendo notare come già funzioni così per tutti gli altri sistemi di trasporto. L’ultimo bonus che dà diritto a uno sconto del 30% sugli abbonamenti mensili dei pendolari sarà quindi quello maturato a novembre, che scatterà a febbraio.

Le critiche

La novità è già diventata un caso politico, con le critiche delle opposizioni in Regione. «Oltre al danno di un servizio inefficiente, con ritardi e soppressioni che ormai sono la norma per chi viaggia in treno, anche la beffa del rimborso che sarà solo su richiesta», commenta il consigliere regionale del Pd Davide Casati. «È evidente – prosegue Casati – che la soppressione dell’automatismo del bonus di rimborso andrà a vantaggio di Trenord, dal momento che verosimilmente non saranno il 100% degli aventi diritto a procedere con la richiesta». Interviene anche il segretario provinciale dei dem Gabriele Giudici: «Trenord, forte del rinnovo del Contratto di servizio per altri 10 anni, una vera e propria cambiale in bianco, al quale come Pd siamo sempre stati contrari, si dimostra totalmente sorda alle necessità dei pendolari e cerca di sfuggire alle proprie responsabilità, cercando di farla franca, eliminando l’automatismo dei rimborsi». Dal canto suo la Regione si è impegnata ad aprire, nel prossimo mese di gennaio, un confronto con i rappresentanti dei viaggiatori sia sul tema dei bonus sia sugli aspetti relativi all’adeguatezza della quantità e della qualità dei servizi. «Ci auguriamo che ciò rappresenti una sincera volontà di riaprire un dialogo con gli utenti e con i Comitati dei viaggiatori. Un confronto aperto sarebbe stato auspicabile anche in fase di sviluppo dei contenuti del Contratto che, con il contributo di chi subisce ogni giorno i disservizi, sarebbero stati indubbiamente migliorativi», sostengono i rappresentanti dei viaggiatori.

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