Tre torri residenziali, un supermercato e il polmone verde più grande della città: c’è l’ok al Parco Ovest 2

Il progetto Previste tre torri da 11 piani, un supermercato, ma anche il «polmone» più grande della città. Palafrizzoni: «Meno 12,5% di area a verde, ma finalmente fruibile per i quartieri».

Tre torri residenziali da 11 piani al posto dell’attuale sede di Aprica in via Moroni, ma anche un supermercato, un albergo, dei parcheggi e, soprattutto, un grande parco ad uso pubblico che sarà il più esteso della città. Sta prendendo così forma il progetto di Parco Ovest 2, un’area privata sulla quale il proprietario (FerrettiCasa) e il Comune hanno trovato l’accordo non solo per preservare il più possibile gli spazi verdi, ma anche per creare una zona di interesse cittadino, con servizi e ambienti naturalistici, ricucendo, grazie ai due sottopassi previsti, i quartieri di San Tomaso e del Villaggio degli Sposi.

Il Piano attuativo, appena adottato dalla Giunta, parla di una superficie di 115mila metri quadrati di cui 82 resteranno di verde. E sulla volumetria delle parti edificabili, 13mila metri quadrati, il 75% saranno di rigenerazione urbana, ovvero in aree già attualmente costruite. Ora si apre la fase in cui i cittadini possono inviare le loro osservazioni, gli uffici elaboreranno le controdeduzioni e poi, dopo l’estate, ci sarà l’approvazione in Consiglio. Nel frattempo, sulla piattaforma Medium, il Comune ha risposto ai rilievi e alle critiche emersi negli scorsi mesi sui social ma anche negli incontri pubblici avvenuti per discutere il nuovo progetto con le reti di quartiere e i cittadini. Il piano urbanistico generale, approvato dalla giunta Tentorio, riconosce da 12 anni, a questa area, ben 24mila metri quadrati di edificabilità.

L’amministrazione attuale ha ridotto del 20% tale previsione, spostando circa 5mila metri quadrati nell’ex Italcementi di via Bono, e concentrato il rimanente 70% circa in una zona già costruita (quella della sede di Aprica, che sarà oggetto di demolizione nei prossimi anni), per evitare ulteriore consumo di suolo: le nuove costruzioni, alte 11 piani, ricalcano il modello del Bosco Verticale a Milano (26 piani). Previsto un market con una superficie di vendita di 1.400 metri quadrati, la cui presenza è stata richiesta da alcuni residenti del Villaggio degli Sposi che oggi si devono spostare in altri quartieri per usufruire di simili strutture. L’albergo, invece, andrebbe ad inserirsi lungo la circonvallazione, più che su via Moroni (sede Aprica), per evitare un’eccessiva concentrazione volumetrica solo in una determinata parte del piano. Ci saranno due sottopassi, a nord e a sud dell’area verde. Quest’ultimo consentirà l’accesso da Villaggio degli Sposi alla nuova passerella ciclo pedonale di attraversamento della circonvallazione, realizzata con risorse provenienti da Parco Ovest 1 come collegamento al quartiere di Colognola.

Verranno messi in cantiere, nei quartieri interessati, investimenti pubblici per quasi 7 milioni di euro, e cedute all’amministrazione comunale o asservite ad uso pubblico aree prima private per una superficie pari a 101 mila metri quadrati. Considerando il passaggio al Comune dei 130mila metri quadrati di Parco Ovest 1, al di là della ferrovia, si andrà a realizzare il parco più grande della città (230 mila metri quadrati, mentre il parco Martin Lutero alla Trucca supera di poco i 205mila) collegando attraverso di esso tre diversi quartieri, come San Tommaso, Villaggio degli Sposi e Colognola, oggi separati da aree private, ferrovia e circonvallazione. Previste anche opere viabilistiche per risolvere il nodo del «rondò imperfetto», cioè lo svincolo da e per la circonvallazione tra i quartieri del Villaggio degli Sposi e Grumello del Piano. Con il passaggio dell’area da pubblica a privata il Comune fa sapere che la si potrebbe finalmente far fruire, a vantaggio dei quartieri più interessati, preservando la biodiversità, dando certezza al fatto che rimanga verde. E, come si legge su Medium in una risposta dell’amministrazione, «se per questo risultato si deve rinunciare al 12,5% di area verde (al netto del 2,5% di suolo occupato oggi dalla viabilità e da parcheggi esistenti) il sacrificio pare ben riposto».

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