Trasferta da Palermo a Bergamo per 3 minuti di udienza in Tribunale

Trasferta di 1.500 chilometri per un carabiniere chiamato a testimoniare su un fatto del 2018, quando lavorava a Gandino. A processo un marocchino di 33 anni (irreperibile) accusato di una rapina da 100 euro a un connazionale.

Si è fatto una trasferta Palermo-Bergamo di 1.500 chilometri per comparire puntuale in Tribunale martedì 8 febbraio mattina all’udienza che vede alla sbarra un marocchino di 33 anni accusato di una rapina da 100 euro a un connazionale. Era l’unico presente, peraltro, perché l’imputato, difeso dall’avvocato Eleonora Prandi, risulta irreperibile. Trasferta Palermo-Bergamo, tanto tempo perso e soldi (pubblici) spesi, per parlare tre minuti davanti al giudice Giovanni Petillo e fare ritorno in Sicilia. L’appuntato scelto è stato chiamato a testimoniare perché fu lui a prendere la denuncia quel giorno del lontano 2018, quando lavorava alla stazione dei carabinieri di Gandino.

I fatti risalgono al 18 dicembre 2018, quando A. E. O., marocchino allora residente a Cene e oggi uccel di bosco, aveva rapinato un connazionale di Peia all’epoca ventunenne. Lo aveva minacciato puntandogli contro una piccola ascia e si era fatto consegnare i soldi che aveva in tasca, 100 euro. La vittima lo aveva denunciato presentandosi alla stazione dei carabinieri di Gandino con uno zio – ha raccontato ieri in aula l’appuntato scelto, che attualmente è in servizio in una caserma della provincia di Palermo – facendo il nome del rapinatore e fornendo anche il suo numero di cellulare. Il numero si rivelò essere quello del 33enne e l’imputato fu poi riconosciuto attraverso una fotografia dal comandante della stazione di Gandino. Fine dei tre minuti di deposizione, anche perché l’appuntato scelto non si occupò personalmente delle indagini ma prese solo la denuncia.

Il marocchino fu arrestato per rapina e porto abusivo di oggetti atti a offendere, con l’aggravante di averlo fatto per commettere un reato. Sarebbe dovuto comparire ieri al processo, ma nemmeno il suo avvocato è riuscita a mettersi in contatto con lui. Il processo è stato rinviato al 15 marzo, l’appuntato scelto è uscito dall’aula con l’augurio di buon viaggio da parte del giudice.

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