Trapianti, torna la Granfondo ciclistica. L’Ospedale creerà la «La Stanza della vita» per le famiglie

BERGAMO. La carovana partirà da Bergamo nella mattinata di sabato 28 settembre. Quindici i ciclisti, di cui nove con una storia di trapianto.

Le storie raccontano spesso di una rinascita che va oltre la vita prima del trapianto. Maratone, traversate in mare, sport individuali o di squadra: chi riceve un organo può vivere anche esperienze che non avrebbe immaginato. E la Granfondo è una di queste.

L’edizione 2024

La gara ciclistica, promossa dall’Associazione Amici del Trapianto di Fegato di Bergamo in collaborazione con l’Asst Papa Giovanni XXIII e dedicata a tutti i ciclisti trapiantati, torna per la 18esima edizione. Un appuntamento consolidato, che ha toccato quasi tutte le regioni d’Italia e quest’anno arriva in Calabria, per raccontare attraverso tappe nelle scuole e presso istituzioni come ospedali e comuni l’importanza del dono degli organi.

Da Reggio Calabria, da dove partiranno lunedì 30 settembre, passando per Rosarno, Tropea, Catanzaro e Crotone, fino all’arrivo di Cariati venerdì 4 ottobre

Da Bergamo partirà un gruppo di 28 persone, compresi i 15 ciclisti, di cui 9 con una storia di trapianto: sei di fegato, uno di cuore, uno di reni e uno di midollo. Saranno accompagnati da un responsabile di gara e da un direttore sanitario, per percorrere i 350 km previsti attraverso cinque città: da Reggio Calabria, da dove partiranno lunedì 30 settembre, passando per Rosarno, Tropea, Catanzaro e Crotone, fino all’arrivo di Cariati venerdì 4 ottobre.

«Fondamentale parlare di questo tema»

La carovana con i mezzi partirà sabato 28 settembre da Palazzo Frizzoni, che sostiene l’iniziativa: «Nonostante l’Italia nel 2023 si posizioni al secondo posto tra i principali Paesi europei per la donazione degli organi, è fondamentale continuare a parlare di questo tema», ha detto la sindaca Elena Carnevali.

Le liste di chi è in attesa restano lunghe: in Lombardia si parla di circa 1300 persone su quasi 8000 in tutto il Paese

Bergamo vanta un centro d’eccellenza per i trapianti come l’Ospedale Papa Giovanni XXIII, l’unico in Italia a effettuarne per tutti gli organi solidi, per adulti e per bambini. Ma le liste di chi è in attesa restano lunghe: in Lombardia si parla di circa 1300 persone su quasi 8000 in tutto il Paese. Tra le cause c’è il tasso di opposizione delle famiglie alla donazione, «ancora molto alto» commenta il direttore sanitario dell’Asst Mauro Moreno. «In Lombardia è attorno al 25%, ma in alcune aree del Paese supera il 50%. È un pregiudizio che va superato con i colloqui e con la dimostrazione di esperienze come la Granfondo».

Per questo l’Ospedale, spiega Sergio Vedovati del coordinamento trapianti, creerà nel 2025 «La Stanza della vita», dedicata proprio agli incontri con le famiglie. La formazione è essenziale così come, per i trapiantati, riflette Giovanni Mosconi, già direttore Medicina del Lavoro Bergamo, «uno stile di vita sano e l’attività sportiva, che è una vera terapia post trapianto».

E di fronte al «senso di solitudine che spesso si prova quando si ha in mano una diagnosi», commenta Marcella Messina, assessora alle Politiche sociali e alla Salute, «l’Associazione è in grado di aiutare con servizi di accompagnamento». Perché l’obiettivo, conclude Marco Bozzoli, presidente dell’associazione Amici del trapianto di fegato di Bergamo, «è dimostrare che il trapianto rappresenta una vita nuova. E che vita in bicicletta».

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