Trapianti a Bergamo, anno record: interventi per 197 organi

SANITÀ. Al Papa Giovanni sono stati il 6,5 per cento in più rispetto al 2023. Locati: «Una macchina organizzativa rodata». Moreno: «Intendiamo valorizzare il gesto di chi sceglie di donare».

Sono storie che cominciano con un dolore, quello di una vita che si spegne, ma che sanno trasformarsi in dono. Per alimentare nuova vita, una vita che continua. Sempre più spesso: il 2024 è stato un altro «anno record» per i trapianti all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, con interventi per un totale di 197 organi. Rispetto al picco del 2023, quando si erano contati 185 organi trapiantati, l’ospedale di Bergamo ha così fatto segnare un ulteriore aumento del 6,5%. Tra l’altro il 2024 ha restituito anche il nuovo primato nazionale, con 4.692 interventi in tutta Italia (+5,1% sul 2023).

Al Papa Giovanni trapianti anche in pandemia

Qui al «Papa Giovanni» – tra i centri specializzati più importanti del Paese – non ci si era fermati nemmeno durante la tempesta pandemica (111 organi trapiantati nel 2020, 147 nel 2021), e ormai il volume di attività è decisamente superiore anche al pre Covid (180 organi trapiantati nel 2018, 154 nel 2019).

Trapianti: fegato il più frequente

In questo lavoro quasi quotidiano, ci sono un impegno operativo complesso e una capacità interventistica ad amplissimo raggio: nel 2024 l’ospedale di Bergamo ha contato 105 trapianti di fegato (record assoluto, al pari del 2023), 22 di cuore (miglior risultato dal 2018), 58 reni (vicini al massimo di 62 del 2018, nel 2024 è anche ripartito il programma di prelievo da donatore vivente con 2 casi), e poi 10 polmoni, un pancreas, un intestino; in più si contano 137 trapianti di midollo e 7 cornee. Nel totale dei 197 organi solidi trapiantati, 23 hanno riguardato pazienti pediatrici (21 fegati, un cuore, un polmone), e anche in questo caso il «Papa Giovanni» è uno dei principali riferimenti in Italia.

La donazione, un atto di estrema generosità

La capacità organizzativa si salda alla sensibilità di chi – pazienti o familiari – sceglie la generosità della donazione nel momento più duro. Così nel 2024 il «Papa Giovanni» ha lavorato su 40 casi di donazioni multiorgano, in aumento del 21% rispetto al 2023; tra le operazioni più delicate dello scorso anno, si segnalano 4 trapianti combinati fegato-rene e un trapianto multiviscerale (fegato, pancreas e intestino). Se il 2023 era stato contraddistinto dal primo trapianto pediatrico a cuore fermo in Italia, nel 2024 il «Papa Giovanni» ha introdotto la nuova apparecchiatura «Ocs-Heart» di conservazione e cura degli organi: la strumentazione, in dotazione solo a pochissime strutture, permette di far arrivare a Bergamo l’organo da un donatore idoneo con tempi più dilatati rispetto al passato.

Trapianti, macchina organizzativa rodata

«L’ottimo risultato raggiunto nell’anno appena trascorso è frutto di una macchina organizzativa ormai rodata per valorizzare l’impegno dei nostri professionisti nelle varie discipline che concorrono al raggiungimento di questi obiettivi, a partire dalla Chirurgia 3-Trapianti addominali che da novembre è diretta da Domenico Pinelli», sottolinea Francesco Locati, direttore generale dell’Asst Papa Giovanni. Una missione che non si ferma: «Proseguiremo il lavoro in rete con gli altri Centri in coordinamento con la Rete regionale e quella nazionale, che anno dopo anno stanno permettendo al nostro Paese di distinguersi per capacità di funzionamento del sistema donazione-trapianto – spiega Locati –. L’obiettivo comune è quello di non vanificare il gesto di estrema generosità di chi ha scelto di donare i propri organi e tessuti, offrendo così un’opportunità ad altri pazienti in attesa. In tutti noi c’è inoltre profondo rispetto per la volontà dei familiari che, proprio in un momento di estremo dolore per il lutto per la perdita di una persona cara, scelgono di non opporsi alla donazione degli organi di un loro caro da poco defunto».

Obiettivo: perfezionare la catena dei trapianti

L’obiettivo è continuare a perfezionare la «catena». «In un centro che si è sempre distinto in Italia per l’attività di trapianto di organi solidi anche in età pediatrica, abbiamo lavorato per mettere a punto alcuni assetti organizzativi e logistici per ampliare i risultati raggiunti – evidenzia Mauro Moreno, direttore sanitario dell’Asst Papa Giovanni –. Abbiamo analizzato i margini gestionali delle sale operatorie per aumentare i trapianti effettuabili. Abbiamo potenziato l’attività di trapianto di rene, con la ripresa dei trapianti da vivente e la ridefinizione di tutto il percorso. Abbiamo introdotto, sulla base di criteri rigorosi dal punto di vista medico-legale ed etico, l’accertamento di morte con criteri cardiaci, che permette ai nostri professionisti di offrire nuove speranze a pazienti in lista d’attesa per un trapianto. Siamo intenzionati a onorare il gesto di chi sceglie di donare per offrire a un’altra persona un’opportunità di cura, spesso salvavita».

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