Cronaca / Bergamo Città
Sabato 15 Giugno 2024
Toto-Giunta, le ipotesi a Palazzo Frizzoni
BERGAMO. Vicesindaco e assessore alla Mobilità sono le due «partite-chiave» sul tavolo di Elena Carnevali per la formazione della nuova Giunta del Comune di Bergamo.
La sindaca venerdì 14 giugno ha fatto un giro di consultazione con le delegazioni di coalizione. Un incontro non plenario, ma gruppo per gruppo, dopo il voto che ha visto il centrosinistra affermarsi al primo turno col 54,95%. La numero uno di Palafrizzoni nel weekend metterà la testa sulla squadra che l’affiancherà per i prossimi cinque anni. Sabato sarà al Graduation Day dell’Università e lunedì sera alla Festa dell’Unità di Scanzorosciate, per un dibattito post elezioni con l’eurodeputato Giorgio Gori.
La chiusura della rosa dei nove assessori è rimandata al più tardi tra mercoledì e giovedì prossimi. Al netto delle riconferme (saranno almeno cinque: i tre campioni di preferenze del Pd Marzia Marchesi, Sergio Gandi e Giacomo Angeloni; Marcella Messina della Lista Gori e Francesco Valesini, vicino a InnovaBergamo, l’associazione di matrice goriana), il segnale sarà quello di un esecutivo non fotocopia della Giunta Gori. E il segnale di «discontinuità» dovrà essere dato soprattutto nel settore della Mobilità, il più «bersagliato» dalle critiche in questi anni e in campagna elettorale.
Da qui la ricerca di una figura «tecnica» (al posto di Stefano Zenoni, che pure lo è) da inserire in squadra. L’ipotesi di Filippo Simonetti, presidente Teb, sembra perdere quota, mentre Gianni Scarfone, amministratore delegato della società del tram (e consigliere di Sacbo) ci starebbe pensando. L’alternativa potrebbe essere un altro «manager» del settore. La scelta «esterna» ridurrebbe però i margini di manovra per la sindaca, nel caso volesse assegnare anche la «casella» della Cultura (lasciata «vacante» da Nadia Ghisalberti) a una personalità non in quota ai partiti.
E il vicesindaco?
Altra patata bollente, quella del vicesindaco. Sergio Gandi, che ha ricoperto questo ruolo nei due mandati Gori, non sembra intenzionato a fare il «tris», nonostante una parte di maggioranza tifi per lui. D’altro canto, ci sono le oltre mille preferenze raccolte da Marzia Marchesi, «schleiniana» della prima ora, che ne farebbero una papabile in «pectore».
Sarebbe circolato per il ruolo di vicesindaco il nome di Daniele Rocchetti, già presidente provinciale delle Acli e ideatore della rassegna «Molte Fedi», ma la ricerca si starebbe concentrando nell’area centrista e moderata
Ma si fa largo una terza via: ovvero la ricerca di un nome «esterno», ipotesi tecnicamente percorribile (operazione fatta ad esempio da Roberto Bruni nel 2004). Sarebbe circolato il nome di Daniele Rocchetti, già presidente provinciale delle Acli e ideatore della rassegna «Molte Fedi», ma la ricerca si starebbe concentrando nell’area centrista e moderata, per bilanciare una Giunta e un Consiglio comunale che rischiano di essere molto «progressisti». Soluzione che verrebbe incontro anche alle aspettative dei liberali riformisti (per intenderci l’ex Terzo polo), che hanno sostenuto Elena Carnevali. Italia Viva ha ottenuto un consigliere con la lista «Bergamo Europea», che ha preso il 2,75%; mentre Azione era rappresentata nella lista civica «Elena Carnevali sindaca». Numeri non da capogiro, ma un sostegno da tenere in considerazione negli equilibri della maggioranza. La ricerca del «nome giusto» è in corso.
Le altre nomine
Per il resto, un posto in Giunta pare assicurato a Ferruccio Rota (Pd), già presidente del Consiglio comunale, che terrà i Lavori pubblici, e a Oriana Ruzzini (Avs), la più votata tra i consiglieri comunali uscenti. In gioco c’è anche l’aspirazione del Pd, visto il risultato in crescita sia in termini di voti sia di preferenze, al quinto assessorato: se così fosse, per «ordine di consenso» toccherebbe a Romina Russo, che potrebbe però fare anche la presidente del Consiglio comunale.
In questo caso - con 4 assessorati al Pd - la sindaca Carnevali potrebbe giocarsi entrambe le «carte», scegliendo direttamente i nomi per Mobilità e Cultura. C’è poi tutta la partita delle deleghe, da rimescolare o da ritoccare. Ad esempio, Valesini continuerà con la Riqualificazione urbana (tante le partite ancora aperte, dalla gestione del Pgt alla Montelungo) e potrebbe seguire i grandi cantieri del Pnrr; la Partecipazione e il Verde (cavalli di battaglia di Avs) potrebbero andare a Ruzzini; mentre Marchesi potrebbe vedersi rafforzare le deleghe alle Politiche abitative e alla Transizione ecologica. Senza dimenticare che la sindaca potrebbe tenere per sé alcuni «ambiti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA