Torre del Gombito, nuovi crolli: in azione i restauratori-rocciatori per le verifiche

CITTA’ ALTA. L’assessorato ai Lavori pubblici ha disposto un’intervento d’urgenza dopo i distacchi del 3 febbraio scorso: calcinacci sono piovuti sulla Corsarola e su via Lupo. Le mantovane parasassi a protezione non sono bastate.

Lo scorso 3 febbraio sono (di nuovo) caduti calcinacci dalla torre del Gombito, osservata speciale in Città Alta, con i suoi quasi mille anni di storia (è datata XII secolo). Già questa mattina, giovedì 13 febbraio, se il meteo lo consentirà, il Comune ha previsto l’intervento urgente di una squadra di restauratori-rocciatori che, calandosi con le funi, verificheranno la situazione. Poi, con interventi mirati sul tessuto lapideo, cercheranno di scongiurare ulteriori cedimenti di materiale sulla Corsarola e su via Mario Lupo, rimuovendo i frammenti che si stanno distaccando e la vegetazione infestante che si insidia tra le vecchie pietre in arenaria di Sarnico.

A ottobre 2023, quando già si erano registrati lievi cedimenti, il Comune era intervenuto posizionando alla base della torre, sede dell’Ufficio turistico, delle «mantovane parasassi» a protezione dei passanti. Ma questo non è stato sufficiente perché i calcinacci, una decina di giorni fa, invece di essere raccolti dalla struttura in metallo, sono cascati in strada. Da qui l’allerta lanciata dagli uffici dei Lavori pubblici che hanno ingaggiato l’impresa, la Ediliziacrobatica di Milano, un intervento affidato con «urgenza» e che costerà circa 6mila euro. Dopo il fatto dello scorso 3 febbraio, la polizia locale ha anche emesso una specifica ordinanza su via Lupo (che corre lungo un lato della torre, verso il lavatoio e piazza Mercato del pesce) imponendo il restringimento della carreggiata e deviando i pedoni sul lato opposto rispetto alla torre.

L’intervento

I professionisti si caleranno dall’alto dei 52 metri, «picchettando» ogni pietra dei lati che si offrono sulla pubblica via. «Dopo la caduta di materiale dei giorni scorsi – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Ferruccio Rota – è necessario provvedere alla messa in sicurezza con l’intervento di un’impresa specializzata. L’obiettivo è garantire la sicurezza dei passanti, valutando la rimozione o l’estensione dell’attuale mantovana parasassi. Gli operatori, meteo permettendo, andranno a rimuovere il materiale che rischia di cadere a terra. Eseguito il lavoro, faremo le dovute valutazioni». Le maestranze (prevista una squadra di tre operatori su fune e un operatore a terra in assistenza), senza utilizzare ponteggi, faranno una «verifica ispettiva delle facciate, eseguita tramite calate verticali con verifica della stabilità delle stesse mediante bussatura o picchettatura», si legge nell’affidamento dell’incarico da parte degli uffici. Saranno poi rimosse «le porzioni in fase di distacco e sarà fatta una pulizia, con rimozione degli arbusti e infestanti vegetali». Prevista infine una «spazzolatura leggera delle superfici con presenza di materiale in fase di spolvero». Non è la prima volta che l’impresa Ediliziacrobatica interviene sulla torre del Gombito.

I primi crolli

Era ottobre 2023 quando dal manufatto medioevale si staccarono pezzi di calcinacci. In campo scesero i vigili del fuoco, successivamente il Comune mise in sicurezza il passaggio, posizionando, si diceva, la mantovana protettiva permanente vista l’indisponibilità di risorse per un restauro complessivo della torre (contingenza finanziaria che nel frattempo non è mutata). La torre, originariamente di proprietà della famiglia Zoppo e ceduta nel 1877 al Comune, è una struttura difensiva, realizzata da maestranze romaniche, «con 6.827 conci squadrati di pietra arenaria grigia di Sarnico disposti in corsi orizzontali – spiega il Comune –. Poche anguste feritoie e quattro monofore poste a circa 42 metri d’altezza, raggiungibili internamente mediante gradini di pietra, assicuravano una debole illuminazione. Nel 1892 nella torre fu innalzata la scalinata lignea, oggetto di un intervento di risanamento e messa in sicurezza tra il 2007 e il 2009». I lavori si erano concentrati anche sul consolidamento strutturale della torre.

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