Ticket, entro settembre
il rinnovo delle esenzioni

Accolta la richiesta dei sindacati: prorogato il termine per la presentazione delle autocertificazioni.

Prorogato il termine per la presentazione delle autocertificazioni: i cittadini che beneficiano della esenzioni al pagamento del ticket per ragioni di reddito potranno consegnare il documento entro fine settembre. La decisione è stata presa dalla Regione, dopo l’appello lanciato dai sindacati che chiedevano l’assunzione di nuove misure in favore delle categorie fragili. A inviare le richieste regionali delle sigle Fnp (Federazione nazionale pensionati) della Cisl, Spi (Sindacato pensionati italiani) e Uilp (Unione italiana lavoratori pensionati) della Uil. Solo alcuni giorni fa Emilio Didonè, Federica Trapletti e Giuseppe Ippolito, segretari generali delle rispettive sigle, avevano consegnato all’assessore al Welfare, Giulio Gallera e al direttore generale del welfare, Luigi Cajazzo, la richiesta ufficiale perché ai cittadini lombardi titolari si prorogasse l’esenzione in scadenza il 31 marzo. «Come fortemente richiesto dalle organizzazioni sindacali, Fnp Cisl in testa - fa sapere il sindacato - Regione Lombardia ha prorogato il termine per la presentazione delle autocertificazioni: i cittadini potranno rinnovare la propria esenzione entro il 30 settembre 2020 e non più entro il 31 marzo come inizialmente previsto». Il riferimento è alle esenzioni della compartecipazione alla spesa sanitaria per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e/o farmaceutiche. Richiesta accolta anche per evitare che i cittadini aventi diritto dovessero uscire di casa per presentare l’autocertificazione, nel rispetto del decreto del presidente del Consiglio dei ministri che invita a restare al proprio domicilio. «Abbiamo anche avanzato un’ulteriore richiesta sui verbali di contestazione - fa sapere la Fnp Cisl regionale - abbiamo chiesto che, anche sulla sospensione dei pagamenti riguardanti il cosiddetto ravvedimento operoso per i ticket non pagati, la Lombardia applichi le stesse norme su tutto il territorio regionale e non a macchia di leopardo come avviene oggi. A Bergamo e provincia, le persone interessate sono qualche decina di migliaia, con richieste che sono arrivate anche a 3.000 euro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA