Test d’inglese tra musei e ristoranti a prova di turisti: promossi, ma c’è ancora da migliorare

IL TEST. In una città sempre più gettonata dai turisti, non tutti sono ancora preparati con le lingue straniere. Corsi per gli addetti di Atb e agenti della polizia locale.

«Do you speak english?». «Ni», si potrebbe rispondere: in una città sempre più carica di turisti Bergamo si dimostra tutto sommato attrezzata. Anche se, dopo un test sul campo, la capacità di parlare una o più lingue straniere, in primis l’inglese, è da migliorare: basta avanzare qualche richiesta di informazioni come se si fosse di provenienza british, per accendere qualche imbarazzo o difficoltà, tra le attività commerciali e di servizio in Città Alta, l’area di Bergamo più frequentata dai turisti.

«Entro l’anno partirà un’azione formativa di lingua inglese base per il personale viaggiante (autisti e verificatori), con focus sul lessico turistico», spiega Atb.

Nei bagni pubblici in piazza Cittadella e in via Mario Lupo, alla domanda «Do you speak english?» rivolta al personale, la risposta secca è «no» o «un poco». Eppure, è stato solo chiesto il costo del servizio. Certo, a capirsi ci si riesce, a gesti e sciorinando qualche parola standard l’informazione passa, ma si è lontani dalla capacità di dare informazioni base. Non raggiungono la sufficienza nemmeno gli addetti alle biglietterie dei musei che sono stati interpellati. All’accoglienza dei musei della Cittadella (Scienze naturali e Archeologico) la comunicazione è piena di inciampi: si fornisce il costo dei biglietti ma per le riduzioni si indica il foglio mostrato in cassa che presenta la doppia lingua e, per farsi capire, si preferiscono i «gesti» quando si vuole rispondere «solo se in braccio» alla domanda «i cani possono entrare?». La difficoltà più grande la si riscontra alla richiesta di spiegare in cosa consista la visita. Accade anche alla biglietteria del Palazzo del Podestà. Anche in questo caso, l’informazione base passa, ma da lì a fare anche un semplice discorso illustrativo, c’è differenza. Promossi a pieni voti, invece, all’Accademia Carrara e alla Gamec dove la comunicazione fluisce senza troppi intoppi.

Bravi anche in edicola, quando si chiede la tratta compresa nel biglietto

Commercianti e strutture ricettive

Raggiungono la sufficienza i commercianti interpellati: in farmacia la dottoressa è in grado di destreggiarsi nella richiesta di un digestivo per lo stomaco, in un forno spiegano senza troppe difficoltà come cucinare i casoncelli, alla richiesta di illustrare un prodotto tipico bergamasco, in libreria la proprietaria conversa con sicurezza in inglese con due clienti stranieri. A pieni voti superano il test anche alberghi (dove ci fermiamo per chiedere informazioni in merito al costo di una camera), ristoranti e bar: poca difficoltà nel farsi capire ordinando la colazione o il pranzo e nel ricevere informazioni in merito agli ingredienti contenuti nel piatto, in caso di allergie. Bravi anche in edicola, quando si chiede la tratta compresa nel biglietto. E alla funicolare l’addetto sorprende, essendo anche in grado di comunicare che per far salire il cane c’è bisogno di una «muzzle», vale a dire di una museruola.

Polizia locale formata grazie a dei corsi di inglese, previsti anche per il personale di Atb

Atb e polizia locale

Dopotutto, da Atb fanno sapere che il personale di front office, già da qualche anno, ha già fatto corsi di inglese turistico e visite guidate in Città Alta. «Entro l’anno partirà anche un’azione formativa di lingua inglese base per il personale viaggiante (autisti e verificatori), con focus sul lessico turistico», sottolineano da Atb. Un buon riscontro anche dagli agenti di polizia locale. Incontrata una pattuglia davanti alla biblioteca Angelo Mai, chiediamo se è possibile arrivare nel centro storico con l’auto e gli agenti replicano in inglese fluente. Anche per merito dei corsi di inglese organizzati dall’amministrazione per i dipendenti comunali. «Sicuramente questi corsi sono importanti per il personale dalla polizia locale, che svolge un’attività sul territorio e ha contatti continui con i turisti soprattutto nelle aree di interesse storico e culturale della città», fa presente la comandante Gabriella Messina.

Cartellonistica

Promossi i cartelli turistici e informativi che presentano la traduzione in inglese (anche se le frecce che indicano le direzioni per i monumenti e luoghi di interesse sono in gran parte solo in italiano). Totalmente assenti, a parte l’inglese, sono le lingue delle altre nazionalità, come il francese, il tedesco e lo spagnolo. Lo si può evincere leggendo i cartelli nei bagni pubblici che indicano il costo e l’orario di apertura, le «macchinette» di Atb dove acquistare i biglietti degli autobus e della funicolare, fino alle insegne fuori dai negozi lungo la Corsarola.

Promossi i parchimetri in centro città: nella «macchinetta» dove pagare e inserire la targa è possibile selezionare la lingua che si preferisce, non solo l’inglese, ma anche il tedesco e il francese. Peccato che per individuare l’icona per la selezione si debba essere Sherlock Holmes: è piccolissima e si individua a fatica

In Città Bassa

Da migliorare le indicazioni in Città Bassa. Nei parcheggi centrali di via Borfuro e alla Rotonda dei Mille, le indicazioni in merito alla Ztl, i costi e gli orari di apertura sono solo in italiano. Bene le informazioni nel bagno pubblico di fianco a Palazzo Uffici su via Tiraboschi e nei pressi della stazione ferroviaria. Promossi i parchimetri in centro città: nella «macchinetta» dove pagare e inserire la targa è possibile selezionare la lingua che si preferisce, non solo l’inglese, ma anche il tedesco e il francese. Peccato che per individuare l’icona per la selezione si debba essere Sherlock Holmes: è piccolissima e si individua a fatica. Non a caso, sono molti i turisti che non si raccapezzano, perché vedono solo il display in italiano e non trovano il «traduttore».

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