Terza media, è l’ora degli esami per oltre 10mila alunni

SCUOLA. Nella maggior parte degli istituti lunedì 12 giugno la prova di italiano che in alcuni plessi si è già svolta sabato. Dopo le restrizioni per la pandemia è un ritorno alla normalità: «È la degna conclusione di un anno regolare».

Entrano nel vivo con la prima prova scritta di Italiano gli esami di terza media che in alcune scuole di città e provincia sono iniziati già sabato. Nella maggior parte degli istituti si svolgono oggi, a differenza della maturità, infatti, le date dell’esame conclusivo del primo ciclo dell’istruzione primaria non sono fissate dal ministero, ma stabilite autonomamente da ogni scuola.

10.483 gli alunni interessati

In Bergamasca gli alunni interessati a questo primo passaggio importante nella loro carriera scolastica, ma anche della loro vita, sono 10.483. Dopo una serie di variazioni sul tema, causate dalla pandemia nell’ultimo triennio, anche questo esame ritorna alla normalità e sancisce la fine di quel lungo periodo segnato da restrizioni e da cambi in corsa sia nella didattica sia appunto nelle modalità di svolgimento degli Esami di Stato. «Tornare alla normalità per noi significa svolgere gli esami secondo quello che nel 2017 era stato il nuovo decreto che ne disciplinava lo svolgimento – spiega la dirigente dell’Istituto comprensivo Camozzi, Barbara Mazzoleni –. Nel dettaglio vuol dire che, ai fini dell’ammissione agli esami, per quanto riguarda i test Invalsi basta averli sostenuti, a prescindere dal risultato ottenuto. Non solo, le prove di lingua straniera vengono svolte in un solo giorno, in due distinte sessioni.

L’esame orale

Per il colloquio le modalità di conduzione dipendono da come le singole scuole hanno lavorato. Deve comunque essere adeguato all’offerta formativa e finalizzato alla valutazione del livello di acquisizione delle conoscenze, abilità e competenze descritte nel profilo finale dello studente previsto dalle Indicazioni nazionali per il curricolo. In particolare – sottolinea la dirigente – si deve porre particolare attenzione alle capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, di collegamento organico e significativo tra le varie discipline di studio; si deve poi tenere nella dovuta considerazione il livello di padronanza delle competenze connesse all’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione». Questa nuova modalità di esame, di fatto, è stata attuata solo nell’anno scolastico 2018/2019, dopodiché con il Covid si è aggiustato il tiro di anno in anno. «Quest’anno ha veramente segnato il ritorno alla normalità – conferma il dirigente dell’Istituto comprensivo Mazzi, Andrea Pioselli –. Finalmente ci siamo messi alle spalle la fase del Covid che ormai sembra un passato lontano. Con la fine di quella fase eccezionale l’esame torna a essere un momento decisivo da affrontare con serietà. Naturalmente – avverte Pioselli – c’è sempre un occhio di riguardo sugli alunni e sui loro singoli percorsi, ma comunque resta un esame a tutti gli effetti. È il primo passaggio importante nella vita degli studenti». «È davvero la degna conclusione di un anno completamente rientrato nella sua dimensione ordinaria e regolare – conferma Giovanni Quartini, coordinatore didattico della Scuola Capitanio–Opera Sant’Alessandro –. È in questo clima di serenità e quotidianità riguadagnata, anche se con un po’ di inevitabile tensione, che i nostri 58 ragazzi si apprestano a vivere questa esperienza importante per la loro vita. Ancora una volta insieme e ancora una volta accompagnanti dai loro insegnanti». Dunque un ritorno alla normalità a tutti gli effetti, anche se rimane una eco lontana di quella che è stata la pandemia: «Sotto la normalità che ha scandito questi ultimi mesi, sono emerse le grandi fatiche e fragilità esasperate dagli anni del Covid – fa notare Annamaria Gabbiadini, coordinatrice didattica Medie del Collegio vescovile Sant’Alessandro –. Gli adolescenti sanno di possedere una grande energia, ma troppo spesso non si sentono valorizzati da una società che lascia loro davvero poche risorse e possibilità. L’esame di fine ciclo di questo anno, invece, restituisce loro in qualche modo questa opportunità: poter essere protagonisti ed esprimere al meglio le competenze acquisite nel corso dell’intero triennio. E farlo nel modo più sereno e gratificante possibile».

La maturità dal 21 giugno

Sono invece novemila gli studenti bergamaschi delle Superiori che affronteranno quest’anno la maturità. Si parte mercoledì 21 giugno con il primo scritto, la prova di italiano, che sarà comune a tutti gli indirizzi. Il 22 giugno la seconda prova, che riguarda le discipline dei singoli percorsi di studio. Terza e ultima prova, il colloquio. Saranno giudicati da 218 commissioni.

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