Cronaca / Bergamo Città
Sabato 20 Novembre 2021
Terza dose, sprint degli over 40: nella Bergamasca 20 mila adesioni in due giorni
La campagna vaccinale contro il coronavirus: anche nella nostra provincia è scattata la corsa alla dose «booster» da parte dei 40-59enni. In totale hanno prenotato 230 mila lombardi.
Anche in Bergamasca è scattata la corsa alle terze dosi per i 40-59enni, e con buon passo. Pronti e via, i primi 13.236 hanno aderito alla «booster» nel giorno d’esordio delle prenotazioni, giovedì; ieri altri 4.745 hanno prenotato entro le 16,30 (orario di aggiornamento dei dati), e calcolando gli ulteriori clic arrivati entro la mezzanotte è facile stimare che in totale ieri siano state almeno 6mila le adesioni in questa fascia. I dati dell’assessorato regionale al Welfare sintetizzano lo sprint per la terza dose anche in Bergamasca: nei primi due giorni di prenotazioni anche per i 40-59enni, hanno aderito circa 20mila bergamaschi di quest’età.
Scendendo nel dettaglio delle «decadi», appunto, giovedì si sono prenotati 5.700 bergamaschi tra i 40-49 anni e 7.536 tra i 50-59 anni; ieri fino alle 16,30, si sono aggiunti 2.013 bergamaschi tra i 40-49 anni e 2.732 tra i 50-59 anni. Il ritmo è spedito in tutto il contesto regionale, ieri secondo la fotografia dell’assessorato al Welfare – aggiornata alle 18,30 – in tutta la Lombardia hanno prenotato 61.066 cittadini tra i 40 e i 59 anni, che si aggiungono ai 169.574 di giovedì, per un totale di 230.640. Più in generale prosegue su buoni ritmi l’intera campagna di adesioni alla dose aggiuntiva: giovedì in Bergamasca si sono contate infatti anche le ulteriori 7.782 richieste da parte di cittadini ricompresi nelle altre categorie target (over 60, operatori sanitari, fragili, immunocompromessi), e ieri altre 5.054 (dato aggiornato alle 16,30, quindi entro sera si potrebbe essere saliti attorno alle 7mila richieste come nella giornata di giovedì).
Accelerare con le terze dosi è decisivo. Il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid, ha tra l’altro inviato una nota alle Regioni per confermare che possono anticipare «al prossimo 22 novembre l’avvio per le somministrazioni della dose booster in favore dei soggetti di età compresa tra i 40 e i 59 anni», quindi prima ancora del 1° dicembre, la data che era stata inizialmente indicata dalla circolare del ministero della Salute, naturalmente sempre a condizione che «siano trascorsi almeno sei mesi dal completamento del ciclo primario di vaccinazione». «Questo – sottolinea Figliuolo nella nota – al fine di accelerare la campagna di somministrazioni dei richiami per mantenere un’elevata protezione individuale nei soggetti già vaccinati con il ciclo primario e ridurre il più possibile la trasmissione di Sars-CoV-2 nella popolazione».
Per alzare il ritmo, come già annunciato dal coordinatore della campagna lombarda Guido Bertolaso, si renderà più capillare la rete dei centri vaccinali: ieri l’Areu, l’Agenzia regionale per l’emergenza-urgenza, ha pubblicato una manifestazione di interesse «per la verifica della presenza di aree idonee per essere adibite a centri vaccinali di prossimità regionali». La ricerca è valida su tutto il territorio regionale, con una specifica attenzione all’area «della cintura metropolitana milanese e in particolare della zona sud-est». Areu chiede che le strutture siano concesse «a titolo gratuito per la durata della campagna vaccinale per la somministrazione della terza dose»: che sarà ancora lunga, perché nel documento si legge la previsione di una durata di «sei mesi dalla data di entrata in funzione dei singoli centri vaccinali di prossimità». «Cercheremo di estendere la possibilità di vaccinare nei luoghi in cui c’è molta affluenza di persone – ha ribadito ieri Attilio Fontana, a margine di un evento –, dove è più facile raggiungere tutti i cittadini. Abbiamo immaginato, ad esempio, a luoghi come le stazioni della metropolitana di Milano o alla grande distribuzione dove, comunque, saranno garantite tutte le condizioni di sicurezza previste per operazioni di questo genere grazie alla presenza costante di personale medico e paramedico».
Intanto prosegue il monitoraggio della Regione sull’adempimento all’obbligo vaccinale da parte degli operatori sanitari, per il momento limitato al «ciclo primario» ma in procinto di essere esteso anche alla terza dose. L’ultimo report evidenzia che sono calati i sanitari sospesi nelle Asst bergamasche: dai 32 della scorsa settimana, si è scesi agli attuali 29.
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