Teleriscaldamento a Bergamo: da Rea Dalmine serviti 11 mila appartamenti in più

CALORE PULITO. Accordo tra A2a e il termovalorizzatore di Dalmine: concluso un progetto da 30 milioni per usare il calore di scarto.

Accordo tra A2a e Rea Dalmine per ampliare la rete di teleriscaldamento a Bergamo. Lo hanno siglato nella mattinata di mercoledì 11 settembre l’amministratore delegato della multiutility Renato Mazzoncini e il presidente della società che gestisce l’inceneritore di Dalmine, Francesco Bramani. Grazie all’intesa, dal prossimo autunno, A2A Calore e Servizi (gruppo A2a) potrà infatti portare «calore pulito» in città, riscaldando fino a 11mila appartamenti in più. Grazie all’utilizzo del calore di scarto dell’impianto Rea Dalmine sarà quindi possibile evitare l’emissione in atmosfera di 15mila tonnellate di CO2 l’anno. Il recupero di calore aumenterà inoltre l’energia termica a disposizione della rete del 50%, con un aumento in 5 anni di 2,6 milioni di metri cubi di volumetria riscaldata.

«Stiamo lavorando – spiega Renato Mazzoncini, ad di A2a – affinché il teleriscaldamento utilizzi sempre più il calore di scarto dei grandi impianti industriali come i termovalorizzatori, le acciaierie e i data center, per riscaldare e rinfrescare le abitazioni senza produrre ulteriore CO2».

Il progetto ha comportato un investimento da oltre 30 milioni di euro per sfruttare il calore di scarto dell’impianto di Dalmine e poter ampliare la rete del teleriscaldamento di altri 22 km. Con il nuovo sistema saranno serviti 11mila appartamenti equivalenti, evitando l’emissione in atmosfera di circa 15mila tonnellate di CO2, pari a quella che sarebbe eliminata da 25.000 pannelli fotovoltaici.

«Il recupero di calore dal nostro impianto di termovalorizzazione è la dimostrazione concreta di come l’innovazione tecnologica e la sostenibilità possano convergere per generare valore, ridurre lo spreco di risorse e promuovere una gestione più efficiente dell’energia», ha spiegato il presidente di Rea Dalmine Marco Sperandio.

«Il teleriscaldamento è una delle leve più efficaci per decarbonizzare le città», spiega Mazzoncini sottolineando che nel caso di Bergamo si tratta di un impianto di nuova generazione, «che non utilizza fonti fossili ma cascami termici». Secondo il manager, che è docente e membro dell’advisory board del Politecnico di Milano, «il recupero di calore è uno dei pilastri dello sviluppo sostenibile che A2a sta perseguendo in tutte le sue filiere». «Stiamo lavorando – argomenta – affinché il teleriscaldamento utilizzi sempre più il calore di scarto dei grandi impianti industriali come i termovalorizzatori, le acciaierie e i data center, per riscaldare e rinfrescare le abitazioni senza produrre ulteriore CO2».

«Con il collegamento a Rea Dalmine - conclude - Bergamo potrà ampliare la propria rete grazie a calore pulito: un contributo importante per vincere la sfida del Climate City Contract e raggiungere la neutralità climatica già nel 2030».

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