«Telecamere con l’intelligenza artificiale: un alert per i coltelli»

TECNOLOGIA E SICUREZZA. Il Comune di Bergamo pensa a un software innovativo. L’assessore Angeloni: «Già in uso per il Giubileo: allarmi in diretta».

Telecamere sempre più tecnologiche e in linea con i tempi, anche grazie all’avvento – ormai in diversi settori del vivere quotidiano – dell’Intelligenza artificiale, in sigla «Ai». È quanto è in programma in città, grazie a un software che l’amministrazione comunale intende applicare al sistema di telecamere già in funzione nei vari quartieri di Bergamo. «Ci stiamo lavorando seriamente perché è chiaro che l’avvento della tecnologia ci può aiutare anche ad affrontare il tema della sicurezza – ammette l’assessore alla Sicurezza, Giacomo Angeloni –: ci sono software dedicati che sono in grado di individuare in tempo reale dalle immagini in diretta quando, per esempio, viene estratto un coltello. Un sistema innovativo che si sta già mettendo in campo a Roma per il Giubileo e che stiamo programmando di portare anche a Bergamo».

Il progetto è di scegliere un software dedicato in grado di individuare in tempo reale dalle immagini in diretta quando, per esempio, viene estratto un coltello

È chiaro che questo sistema trasformerebbe le telecamere da semplici occhi «passivi» sul territorio a sistemi di allarme attivi, in grado di segnalare in diretta, tramite appositi alert, eventuali criticità in tempo reale alle centrali operative delle forze dell’ordine: le telecamere cittadine – attualmente duecento impianti, per un totale di oltre 500 «occhi» elettronici – sono collegate, oltre che con la sala operativa del comando della polizia locale di via Coghetti, anche con quella della questura, in via Noli, e con il comando provinciale dei carabinieri, in via delle Valli. L’attuale impiego prevede la visione in tempo reale di quello che accade, con la possibilità di manovrare da remoto i vari apparecchi e zoomare su determinate situazioni.

L’attuale impiego prevede la visione in tempo reale di quello che accade, con la possibilità di manovrare da remoto i vari apparecchi e zoomare su determinate situazioni

I video vengono inoltre registrati, con la possibilità di essere rivisti nel caso dovessero emergere situazioni da andare a controllare. L’ultimo caso del genere è stato il drammatico omicidio di Mamadi Tunkara, ucciso a coltellate il 3 gennaio scorso sotto il passaggio Cividini, in via Tiraboschi. La fuga del presunto assassino del trentaseienne nativo del Gambia e addetto alla sicurezza del Carrefour, poi individuato in Sadate Djiram, 28 anni, del Togo, era stata infatti ripresa e ricostruita proprio grazie alle telecamere, dal centro fino alla zona di via Martin Luther King, dove aveva fatto perdere le proprie tracce (venendo rintracciato la mattina dopo appena oltre il confine con la Svizzera, dove stava cercando di fuggire in treno).

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L’utilità delle riprese video

Proprio le riprese video – da ultime quelle delle telecamere installate più di recente in via Paglia e via Novelli – avevano anche permesso di ritrovare, in un cortile di via Paglia, l’arma del delitto. «È chiaro che gli alert in tempo reale cambieranno completamente la concezione stessa della videosorveglianza», conclude l’assessore Angeloni.

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