Teatro Donizetti, anteprima a novembre
La lettera del direttore sulla riapertura

Il direttore della Fondazione: «Ancora un po’ di pazienza». La lirica resterà al Sociale, la riapertura vera e propria del teatro dalla stagione 2020-21.

«Con questa lettera desidero informarvi sulla riapertura del teatro Donizetti e condividere con voi il tempo dell’attesa, nella convinzione che, al termine del lavori di restauro, il nostro teatro sarà ancora più prezioso, bello e funzionale». La lettera, firmata dal direttore della Fondazione Donizetti Massimo Boffelli, è stata recapitata in questi giorni nelle cassette della posta degli abbonati alla stagione della lirica. Alla sua platea il direttore chiede «ancora un po’ di pazienza», perché «la riapertura del teatro Donizetti è prevista per la stagione 2020/2021: il teatro sarà restituito al suo pubblico in totale sicurezza e in tutta la sua bellezza per tornare ad essere al centro della vita culturale della città».

Sulle tempistiche resta valido lo schema pensato dalla Fondazione nei mesi scorsi, quando dal cantiere erano emerse le magagne (con 1,5 milioni di euro di costi extra): a novembre un’apertura eccezionale del teatro per l’anteprima mondiale dell’opera donizettiana ritrovata l’Ange de Nisida, per continuare poi la stagione presso il teatro Sociale. Per il terzo anno consecutivo, la stagione lirica 2019/2020 e il Festival Donizetti Opera 2019 andranno in scena sul palco di Città Alta. Diventa quindi particolarmente attesa la riapertura per l’Ange de Nisida, in programma il 16 e 21 novembre (fuori abbonamento), spettacolo d’apertura del festival «Donizetti Opera 2019».

Dal Comune garantiscono l’accessibilità dello storico teatro per le due date, gli spazi non saranno ovviamente totalmente agibili, ma è certo che si potrà intravedere il nuovo volto del Donizetti. Le ragioni dell’attesa per un ritorno in pianta stabile nel teatro della città bassa sono tutte spiegate dal direttore Boffelli nella lettera inviata agli abbonati: «In questi intensi mesi sono state effettuate le opere pianificate, ma altresì si sono riscontrati imprevisti che hanno richiesto interventi suppletivi: la rimozione dei un serbatoio interrato, la bonifica dell’amianto delle canne fumarie, il consolidamento degli impianti delle gallerie, la necessità di creare sottofondazioni e impermeabilizzazione della soletta nell’area della platea e dei camerini per la scoperta di infiltrazioni di acqua». Boffelli non nasconde agli aficionados della lirica che «chi lavora nella Fondazione è impaziente di poter ricominciare a programmare, lavorare, creare in un Donizetti riammodernato nel rispetto assoluto dell’opera architettonica e artistica».

Cambiano anche i tempi della stagione, che non chiuderà a inizio dicembre, ma a fine gennaio: «Si comincia il 15 novembre 2019 con il primo titolo del festival donizettiano e si chiude a fine gennaio 2020 con l’ultimo titolo della stagione operistica, coprodotta con il circuito OperaLombardia» si legge ancora nella lettera. Il programma completo sarà presentato venerdì 12 aprile alle 20,30 al teatro Sociale. Nell’attesa della riapertura, il cantiere sul Sentierone procede a spron battuto. La variante da 1,5 milioni, dovuta ad interventi non preventivati, ha fatto salire il costo complessivo dei lavori di ampliamento e ristrutturazione del teatro a 19 milioni. Il fine lavori è stimato a il 31 maggio 2020.

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