Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 17 Agosto 2020
Tamponi al rientro dai quattro Paesi
Dopo il caos da oggi tutti operativi
A Bergamo e Treviglio su prenotazione, a Seriate ci si presenta. Messina (Conferenza dei sindaci) critica: «Emerse lacune e difficoltà»-
Era un fiume e proprio negli ultimi due giorni si attendeva l’ondata di piena, sotto il ponte di Ferragosto. Invece l’afflusso s’è ristretto, quasi prosciugato: dopo il caos iniziale, il «panico» per i tamponi dei vacanzieri provenienti da Grecia, Spagna, Malta e Croazia vive una quiete quasi surreale. Con le tre Asst – le aziende sociosanitarie territoriali in cui è diviso il territorio orobico e a cui Ats ha delegato la mole di lavoro – che procedono in ordine sparso: chi è partito già giovedì e non si è mai fermato con i tamponi in pronto soccorso (Asst Bergamo Est), chi ha esordito con i test sabato e riprende oggi (Asst Papa Giovanni, prenotazioni telefoniche), chi inizia a «tamponare» lunedì 17 agosto (Asst Bergamo Ovest, prenotazione online).
Tre modalità differenti che restano confermate, come rimarcato in una nota di Ats: «Invito a rivolgersi alle proprie Asst di riferimento in base al comune di residenza e di seguire le modalità di prenotazione», è l’indicazione di Massimo Giupponi, direttore generale dell’Ats orobica. «È aperta anche la possibilità di ricorrere a laboratori privati per effettuare il tampone, in tal caso la prestazione sarà a pagamento e non rimborsabile», spiega Ats. A Milano, Brescia e Monza, viceversa, è Ats a contattare i viaggiatori che hanno compilato una scheda sul proprio sito per «accompagnarli» al tampone.
Messina: «Lacune e difficoltà»
Sulla querelle organizzativa è intervenuta con un duro commento Marcella Messina, presidente della Conferenza dei sindaci di Bergamo e del Consiglio di rappresentanza dei sindaci: «È bastata una direttiva ministeriale per mettere in evidenza lacune e difficoltà. Cittadini lasciati in coda per ore sotto il sole davanti al pronto soccorso con il rischio che se qualcuno fosse già contagiato vedremmo ripetersi il dramma di febbraio-marzo. Abbiamo fatto allestire quest’estate in tutti i centri estivi il triage per i dovuti controlli e qui si è peccato di inadeguatezza e ingenuità. Lo diciamo con assoluta pacatezza, nel ruolo di politici che ci compete, volti ad ascoltare la voce dei nostri amministratori che più volte si sono lamentati della scarsa affidabilità di Ats nel comunicare i dati ai sindaci, ma non possiamo esimerci dal segnalare queste mancanze che vanno in ultima analisi a ripercuotersi sui cittadini. Stiamo costruendo con le reti del territorio il piano di emergenza autunnale e chiediamo che le incognite relative ai medici di base e alle vaccinazioni abbiano delle rapide risposte e soluzioni».
Numeri, conti e «cifre oscure»
Fino al pomeriggio di domenica 16 agosto, oltre mille persone residenti in Bergamasca si sono sottoposte al tampone: un migliaio di test sono stati eseguiti nei pronto soccorso di Alzano, Seriate, Lovere e Piario, strutture dell’Asst Bergamo Est, e la restante parte al Papa Giovanni sabato (i test drive-in contavano su una disponibilità di 165 «bastoncini»). I numeri della potenziale platea però sono ben più consistenti: da giovedì – quando è entrata in vigore l’ordinanza del ministero della Salute – a sabato, su Orio sono atterrati 15 voli quotidiani da quei Paesi, con un totale di almeno 8 mila persone, e domenica s’è toccato il picco di 20 velivoli, cioè 3.600 passeggeri. La precisazione è ovvia: Orio ha un bacino che copre tutto il Nord Italia, dunque i bergamaschi che necessitano del test sono solo una quota, più o meno consistente, di questi oltre 11 mila viaggiatori scesi da giovedì. A Malpensa e Linate, invece, la stima è di seimila persone sbarcate al giorno in media dai Paesi a rischio (24 mila da giovedì): una piccola fetta potrebbe comunque essere residente in terra orobica. Bisogna poi aggiungere – cifre non enormi – i bergamaschi che in Croazia ci vanno in auto.
Dunque, qualcuno sta prendendo tempo o addirittura tenta di aggirare l’imposizione dell’ordinanza? Più fattori possono aver influito sul rallentamento. In primis, più a livello psicologico, il discorso delle prenotazioni aperte dal Papa Giovanni e dalla Bergamo Ovest (ciascuno deve rivolgersi solo all’Asst competente per Comune di residenza): l’ospedale cittadino riparte nel pomeriggio di lunedì 17 agosto, con una disponibilità di 250 test quotidiani (lunedì-sabato) di cui 100 già prenotati oggi, e sta rafforzando le linee telefoniche prese d’assalto; l’ospedale di Treviglio si affida a una piattaforma online e ha raccolto almeno 500 prenotazioni per questa settimana (ieri non era possibile prenotare slot attraverso il sito di riferimento). E se l’ordinanza del ministero della Salute fissa l’obbligo di sottoporsi al tampone «entro 48 ore dall’ingresso» in Italia e di osservare l’isolamento in attesa del risultato, la successiva ordinanza di Regione Lombardia ribalta il comportamento da tenere: «in attesa di sottoporsi al test» (e in attesa del risultato?), niente isolamento ma «osservanza rigorosa delle misure igienico sanitarie nonché limitazione allo stretto indispensabile degli spostamenti». Chi non osserva le prescrizioni incappa in una sanzione da 400 a tremila euro: si rischia poi di scollinare nel reato qualora si sia positivi al virus.
Niente test in aeroporto
Tra l’altro, c’è anche una questione non secondaria: l’ordinanza regionale si applica ai soggetti «domiciliati anche temporaneamente in Lombardia», dunque anche ai viaggiatori provenienti da quei Paesi e che in Lombardia restano per un variabile arco di tempo, e non solo agli italiani di rientro: nelle migliaia di persone che ogni giorno atterrano, ci sono appunto anche spagnoli, greci, croati o maltesi (ecco l’altra componente del delta tra persone sbarcate e tamponi eseguiti). Ma queste persone non hanno una Ats «di riferimento», né verosimilmente hanno intenzione di passare le proprie vacanze in isolamento in attesa di avere il risultato del tampone, e dunque potrebbero sfuggire alla rete dei controlli, con tutto ciò che ne consegue.All’aeroporto di Orio non sono previsti test, e anche sul sito dello scalo bergamasco è stato aggiunto un messaggio pop-up che riporta le indicazioni di Ats.
Scenario diverso negli scali milanesi: «Stiamo lavorando in queste ore per poter effettuare i tamponi a chi rientra in aereo da Spagna, Grecia e Malta direttamente in prossimità o all’interno di Linate e Malpensa», ha spiegato Giulio Gallera, assessore al Welfare. Lì, le postazioni potrebbero essere operative già da metà settimana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA