Tagliato l’albero, la protesta alla Mazzi di Bergamo. Ruzzini: «Verde penalizzato dai cantieri»

I LAVORI. Abbattuto liriodendro di oltre 10 metri: «Ma non era nei patti». Due perizie a confronto, alla fine il Comune di Bergamo ammette: difetto di progettazione, compenseremo

«È stato devastante vedere il nostro albero portato via, all’improvviso, dopo che ci era stato promesso che sarebbe stato salvato». A parlare è Concetta Mastrangelo, portavoce di una protesta portata avanti dalla comunità scolastica dell’Istituto Comprensivo «Mazzi - Calvi» che si definisce «sconvolta» per aver assistito, sabato 14 dicembre, a sorpresa, all’abbattimento del pluridecennale liriodendro – alto più di 10 metri – al centro del cortile della scuola che, la scorsa estate, l’amministrazione comunale aveva promesso che sarebbe stato salvato dai lavori di ristrutturazione, finanziati dal Pnrr, dei plessi scolastici per la costruzione di una nuova palestra nel cortile.

«Quell’albero era un simbolo»

«Ci sentiamo traditi. Oltre ad essere bellissimo, quell’albero era un simbolo di resilienza sotto il quale gli studenti facevano un percorso formativo e di vita. Vogliamo risposte e chiediamo all’amministrazione di costruire una reale relazione di fiducia per il proseguo dei lavori», dice Mastrangelo. Per l’assessore al Verde Oriana Ruzzini l’argomento è «un tasto dolente». «La ditta responsabile dei lavori aveva detto che era possibile scavare per costruire la palestra senza interessare l’apparato delle radici dell’albero, effettuando uno scavo con gradualità e arretrandolo di poco. Ma così non è stato», spiega l’assessore Ruzzini.

L’albero abbattuto per ragioni di sicurezza

Mentre il cantiere procedeva, l’assessorato ai Lavori Pubblici ha ingaggiato un agronomo e chiesto una relazione che ha definito che l’albero doveva essere abbattuto per ragioni di sicurezza. A causa, tra le altre considerazioni elencate, di «radici affioranti mostrano segni di decorticazione» che, specifica, «non sono ascrivibili ai lavori in corso».

Le fragilità causate dal cantiere

Una relazione che non ha convinto l’assessorato al Verde che ha chiesto un’ulteriore perizia ad un altro agronomo. «La prima relazione è anche strettamente legata all’andamento del cantiere. Sottintendendo che, visto che il cantiere deve procedere, l’albero, in sostanza, non può sopravvivere e, perciò, bisogna abbatterlo – spiega l’assessore al Verde –. Nella seconda perizia commissionata dai miei uffici parimenti si evidenzia una fragilità dell’albero, ma causata proprio dal cantiere».

In sintesi: se non avesse avuto lo scavo così vicino, l’albero, forse, sarebbe sopravvissuto. «Semplicemente nel disegno dei lavori l’albero non è stato contemplato a priori. E questo è l’esito di una progettualità sbagliata, dal momento che ignora il verde esistente»

«Esito di una progettualità sbagliata»

Nel documento, infatti, si legge che «l’albero presenta gravi problemi fitostatici a causa dello scavo e della rimozione di una notevole porzione dell’apparato radicale, indispensabile per resistere agli eventi atmosferici straordinari». In sintesi: se non avesse avuto lo scavo così vicino, l’albero, forse, sarebbe sopravvissuto. «Semplicemente nel disegno dei lavori l’albero non è stato contemplato a priori. E questo è l’esito di una progettualità sbagliata, dal momento che ignora il verde esistente, non considerando il valore di grandi alberi in tessuti densamente popolati e abitati, come in questo caso, da bambini», dice Ruzzini. «Ho fatto tutto quello che si poteva – ci tiene a precisare l’assessore ai Lavori Pubblici Ferruccio Rota –. Abbiamo cercato di mediare, ma in questo caso non si poteva fare diversamente. E lo dico a malincuore. Nei prossimi progetti dei lavori pubblici e scolastici cercheremo di essere più attenti, mettendo come precondizione la salvaguardia del verde». È ciò che Ruzzini chiama «una rivoluzione culturale da cui non si può, ai giorni nostri, prescindere». Non si potrà restituire alla scuola lo storico liriodendro, ma Rota e Ruzzini promettono una «compensazione». «Come Verde ci impegniamo a sostituire il parcheggio previsto nel progetto con un giardino con più alberi, dedicando così un’area verde per gli studenti» conclude Ruzzini.

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