Superati i numeri della seconda ondata
«La curva crescerà fino al 19 marzo»

In Bergamasca altri 467 nuovi positivi, superati i numeri della seconda ondata. L’età media è scesa a 40 anni. Balzo dell’incidenza: 216 casi ogni 100 mila abitanti.

Sono 467. In questo numero è riassunta tutta la criticità del momento: tanti sono stati i nuovi contagi venerdì 12 marzo in Bergamasca, e un incremento giornaliero così marcato non si osservava da quasi un anno.

I picchi della seconda ondata, come i 451 nuovi casi del 13 novembre o i 407 dell’11 novembre, sono dunque stati scavalcati; per trovare numeri più pesanti tocca tornare alla prima ondata, ma con una doverosa specificazione: un anno fa, le cifre ufficiali erano di gran lunga sottostimate; quelle di oggi, viceversa, sono molto più prossime alla reale portata dei contagi. Ma se si resta ancorati ai bollettini di Regione Lombardia e Protezione civile, il dato di ieri rappresenta allora il settimo giorno più pesante in oltre 12 mesi di emergenza: peggio si osservò solo in cinque giornate del marzo 2020 (il picco il 21 marzo scorso, +715) e in una di maggio.

Il rimbalzo di ieri, così pesante, spiazza perché cade dopo alcuni giorni in cui la corsa del virus – pur in uno scenario complessivo ancora di crescita – pareva procedere a minor velocità; nei sette giorni precedenti, infatti, la media quotidiana delle nuove infezioni era stata di +327 casi, e in questa terza ondata si era arrivati al massimo a un +394 il 6 marzo. Tant’è, tra l’altro, che una proiezione dell’Ats discussa proprio ieri tratteggiava il picco di questa nuova fase epidemica per il 19 marzo, con una stima di 430 casi in quel giorno: la proiezione, però, indicava anche uno scenario peggiore col superamento della soglia di 600 nuovi casi, mentre la stima migliore si fermava attorno ai 300. Dal 19 marzo in poi, invece, si attende che la curva inizi a flettere, come effetto delle misure di contenimento progressivamente adottate.

«Curva in crescita»

Anche di questo si è parlato, sempre ieri, nella call quindicinale tra l’Ats e i sindaci bergamaschi. «La curva è ancora in incremento», ha sottolineato Alberto Zucchi, direttore del Servizio epidemiologico aziendale, e «la media giornaliera dei casi negli ultimi sette giorni (5-11 marzo, ndr) è oltre l’apice della seconda ondata. Il setting scuola è in crescita». Tra le buone notizie, però, c’è che degli «otto comuni in fascia rinforzata, nella cintura verso Brescia, 5 stanno dando segnali di miglioramento». Il tasso di positività, cioè il rapporto tra positivi e tamponi analizzati, nella settimana tra 1 e 7 marzo è salito all’8,5%, rispetto all’8% della settimana precedente. Crescono significativamente i test eseguiti, 25.755 nell’ultima settimana analizzata e praticamente il doppio dei 13.718 eseguiti nella prima settimana di febbraio, al sorgere dei primi segnali di recrudescenza del virus. Sono sempre più giovani i positivi: il dato provinciale indica che nella prima ondata l’età media era di 61 anni, scesa a 42 tra settembre e dicembre 2020, e ora (gennaio-marzo 2021) calata a 40 anni. L’«anagrafe» è però leggermente differente a seconda delle aree della Bergamasca: nel distretto di Bergamo Ovest (la Bassa) si attesta adesso a 40 anni, a Bergamo Est (val Seriana, val Cavallina) è a 41, nel distretto di Bergamo (la città ma anche la val Brembana) è invece a 43.

L’incidenza

Con l’incremento di ieri la Bergamasca è balzata a un’incidenza settimanale di 216 nuovi casi ogni 100 mila abitanti, ma resta comunque la provincia lombarda col dato più basso e al di sotto della soglia di massima allerta di 250; in sette giorni, tuttavia, è cresciuta del 19,3%. L’incidenza complessiva della Lombardia è invece attualmente a 329 nuovi casi settimanali ogni 100 mila abitanti (+15% in sette giorni), l’area più critica resta sempre Brescia (incidenza a 556).

Il bollettino della Regione di ieri, peraltro, ha dato un quadro complesso, con 6.262 nuovi casi in tutta la Lombardia, e per trovare valori più pesanti occorre risalire al 22 novembre; il tasso di positività, calcolato sui 60.954 tamponi analizzati, s’è attestato al 10,27%. Nel Milanese le nuove infezioni sono state 1.617, nel Bresciano 1.118: qui, in otto degli ultimi dieci giorni si è varcata la soglia dei mille nuovi casi quotidiani. Ma il virus picchia con vigore sempre maggiore sulla Lombardia occidentale, nelle ultime 24 ore si sono registrate 507 nuove diagnosi di positività in provincia di Como, 449 a Monza, 348 a Pavia, 610 a Varese. I decessi salgono sempre più verso l’alto: 89 ieri in tutta Lombardia, dopo gli 81 di giovedì. A Bergamo le vittime del Covid sono state 5 nelle ultime 24 ore, mentre erano state 4 giovedì; ben 18, invece, i decessi per Covid nel Bresciano.

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